Un restauro fantasma per due monumenti veri
A Sant’Egidio del Monte Albino si continua a parlare “d’amore per la cultura, ma nei fatti le dichiarazioni restano solo parole farcite di retorica comunicativa. Anzi, peggio: restano senza risposta. È il caso del finanziamento regionale di 50.000 euro annunciato in pompa magna dal sindaco Antonio La Mura per il restauro della fontana Elvius e della stele funeraria Pomponia Tyche, due tra i simboli più trascurati del patrimonio cittadino e riportati ai fatti di cronaca proprio da questa testata e da Agro24. Non si può tacere dopo un pomposo proclama fatto da La Mura.
Promessa lanciata, foto ricordo scattata, strette di mano tra amministratori e consiglieri regionali come Franco Picarone fatte. E poi? Poi il nulla. Niente lavori, niente cantieri, niente comunicazioni ufficiali. Solo una lunga attesa e l’imbarazzante silenzio degli uffici, dove si cerca ancora – pare inutilmente – la famigerata nota della Regione Campania che attesterebbe il finanziamento.
Cultura sì, ma solo se fa notizia
Nel frattempo, la Fontana Elvius resta a secco, e la stele Pomponia continua la sua lenta agonia tra incuria e degrado. Ma si sa: la cultura, quando non serve a incassare applausi o titoli sui giornali, può tranquillamente attendere. E forse, a giudicare dal caos che regna a palazzo Ferrajoli, non è nemmeno considerata tanto una priorità.
Tra eventi culturali mirati, delibere da rivedere e collaborazioni che sembrano più di favore personale che di merito, il Comune dà sempre più l’impressione di essere un laboratorio di confusione permanente. I risultati concreti restano invisibili quanto i fondi scomparsi.
La resa dei conti dopo le regionali
Il clima, dentro e fuori dalla maggioranza, è tutto tranne che sereno. Il sindaco La Mura governa grazie a un fragile equilibrio garantito – per ora – dall’appoggio dell’onorevole Nunzio Carpentieri, che pare “conti” sui presunti voti da ricevere in dote dal primo cittadino alle prossime elezioni Regionali. Ma l’impressione è che dopo le elezioni regionali, quando verranno tirate le somme, qualcosa potrebbe saltare.
Perché, se è vero che nessuno sembra avere il coraggio di staccare la spina prima del tempo, è pure fin troppo evidente che la pazienza – dentro e fuori dal consiglio comunale – sia agli sgoccioli. E il rischio è che, più che una crisi politica, a Sant’Egidio si stia assistendo al lento affondamento di un’amministrazione dove la cultura è solo un ornamento da campagna elettorale.
Intanto, i cittadini restano muti o vagamente ironici sui social. La fontana Elvius resta a secco, non zampilla, i monumenti servono da stendini per i costumi di scena delle rassegne fatte ad hoc, e le aspettative create dai post di La Mura evaporano come l’acqua che non sgorga dalla Elvius. Fare il sindaco richiede “intelligenza” e riflessi, oltre che competenza.