L’incendio e l’allarme in città
Nel territorio di Scafati cresce la preoccupazione in contrada Mariconda per un incendio divampato nel cortile del plesso scolastico. La struttura, in ristrutturazione da diversi anni, avrebbe dovuto riaprire questo autunno. Fortunatamente non si registrano danni all’edificio, ma l’episodio ha generato grande allarme tra i residenti della zona e le famiglie degli studenti.
In una città già martoriata dall’inizio dell’anno da una serie di incendi, il fenomeno continua a non arrestarsi, tanto che il sindaco Pasquale Aliberti ha parlato apertamente di “atti camorristici”.
Il rogo e i soccorsi
L’ultimo episodio si è verificato nella serata di mercoledì, quando, dagli alberi a ridosso del plesso scolastico, si sono levate alte fiamme che hanno minacciato di inghiottire l’area circostante. Le segnalazioni tempestive della cittadinanza e il rapido intervento dei vigili del fuoco hanno permesso di tenere la situazione sotto controllo, domando il rogo nel giro di poche ore ed evitando così conseguenze più gravi.
Una scuola attesa da anni
Il luogo dell’incendio ha colpito particolarmente anche per il contesto: il plesso scolastico è in ristrutturazione dal 2021. Interventi previsti per un anno si sono protratti a causa di problemi legati ai cantieri e a ritardi burocratici. Dopo lunghe attese, i lavori si sono finalmente conclusi e la riapertura era prevista per i prossimi mesi, suscitando speranze tra famiglie e personale scolastico.
“L’incendio avvenuto nella zona di Mariconda, all’interno della scuola che stiamo realizzando e che contiamo di restituire ai ragazzi a settembre, rappresenta ancora una volta l’atteggiamento di alcune bestie che fanno parte della nostra comunità – ha dichiarato il sindaco Pasquale Aliberti –. Si tratta di gente che non ha percezione del bene comune. Questi sono atti camorristici e malavitosi. Queste sono belve che vanno individuate e portate dove meritano di stare”.
Le indagini e il dibattito cittadino
Dai primi sopralluoghi non sembrano esserci danni strutturali. Si indaga sulle cause del rogo, che potrebbe essere partito da un ammasso di rifiuti abbandonato nelle vicinanze. Un aiuto potrebbe arrivare dalle telecamere di videosorveglianza presenti in zona, utili a individuare eventuali responsabilità e a chiarire se dietro l’ennesimo incendio del 2025 a Scafati ci siano azioni dolose o negligenza.
C’è però chi non attribuisce la responsabilità esclusivamente a singoli delinquenti. L’ex presidente del consiglio comunale Pasquale Coppola ha dichiarato: “Ormai la città brucia, brucia nell’incuranza. È troppo comodo liquidare un atto come camorristico quando una città è abbandonata a se stessa: nell’incuria e nel menefreghismo tutto può succedere e nulla avviene per caso”.
Le sue parole hanno riacceso il dibattito sul ruolo dell’amministrazione comunale e sulla necessità di maggiori controlli e attività di prevenzione per proteggere cittadini e beni pubblici.
Approfondimenti e aggiornamenti sono disponibili sul portale istituzionale del Comune di Scafati.