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Campi Flegrei: studiata l’eruzione più potente della storia

Campi Flegrei. L’eruzione dell’Ignimbrite Campana cambiò drasticamente la morfologia della Campania, sollevando la Piana di decine di metri.

L’eruzione che cambiò la Campania

Trentanovemila anni fa, i Campi Flegrei furono teatro di una delle più devastanti eruzioni della storia geologica europea: l’Ignimbrite Campana, conosciuta anche come Tufo Grigio Campano. Un’eruzione titanica che riversò flussi piroclastici incandescenti a grande velocità e su distanze immense, mutando irreversibilmente la morfologia del territorio.

Gli studi geologici raccontano che in molte aree della Piana Campana la superficie topografica si sollevò di decine di metri, in alcuni punti anche di cinquanta. In confronto, l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. che seppellì Pompei e Ercolano appare un episodio di proporzioni ridotte, seppure tragico per l’impatto umano.

Una caldera imponente e due collassi

L’attuale assetto dei Campi Flegrei è il risultato di due collassi calderici: il primo, più vasto, generato dall’Ignimbrite Campana; il secondo, nel settore sud-occidentale, legato all’eruzione del Tufo Giallo Napoletano. Da allora, oltre settanta centri eruttivi si sono susseguiti, testimoniando la persistente vitalità del distretto vulcanico.

I depositi dell’Ignimbrite, spessi fino a cinquanta metri, si estesero su quasi tutta la pianura circostante, trasformando radicalmente il paesaggio e definendo nuovi piani campagna su cui si insediarono le comunità umane millenarie.

Il tufo e l’opera dell’uomo

Il tufo, reso facilmente lavorabile dalle sue caratteristiche fisiche, è divenuto per secoli materiale privilegiato per l’edilizia. Da qui lo sfruttamento intenso delle cave a fossa, sia a cielo aperto sia sotterranee, che hanno ulteriormente inciso sulla morfologia del territorio campano tra il XIX e il XX secolo.

Un paesaggio dunque modellato prima da un colossale evento naturale e poi dalla mano dell’uomo, che con le sue attività estrattive ne ha plasmato l’assetto moderno.

La memoria di un evento titanico

L’eruzione dell’Ignimbrite Campana resta un monito della potenza della natura e del carattere imprevedibile dei Campi Flegrei, ancora oggi oggetto di attenta sorveglianza scientifica. Non si tratta solo di storia geologica, ma di un racconto che intreccia ambiente, rischio e memoria collettiva.

Per approfondire la storia geologica e vulcanologica dei Campi Flegrei, è possibile consultare questo approfondimento scientifico

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