La frattura insanabile
A Sant’Egidio del Monte Albino il sindaco Antonio La Mura appare sempre più come un uomo, quasi, solo al comando, o meglio, al discomando. La frattura con il suo assessore ai Lavori Pubblici Gianluigi Marrazzo non è più un segreto: i due convivono ormai “da separati in casa”, ognuno intento a coltivare il proprio futuro politico.
A spargere sale sulla ferita è sceso in campo anche l’ex parlamentare e consigliere regionale Pasquale Marrazzo, padre di Gianluigi, che non ha mancato di ribadire la sua contrarietà alla gestione della spinosa vicenda dell’ex area Condea. Tre esposti, da oltre un anno come già scritto dalle testate online, pendono come spade di Damocle, ma La Mura continua a girarsi, senza non poco imbarazzo, dall’altra parte.
La saga familiare
Come se non bastasse, a bacchettare il sindaco ci pensa anche lo zio Roberto Marrazzo, ex sindaco e oggi leader dell’opposizione, che trasforma ogni consiglio comunale in un’occasione per sottolineare le approssimazioni e le leggerezze del primo cittadino e dei suoi sodali. Una saga familiare che a confronto delle fiction di Netflix sembra una tranquilla sit com domenicale.
Il risultato? La popolarità di Gianluigi cresce soprattutto tra giovani e under 50, che lo acclamano mentre i consensi per La Mura stanno scemando nel dissenso per le mancate scelte e le prese di posizioni.
Tradimenti e prospettive
Ma il sindaco sembra invitto: ha scelto di legarsi mani e piedi al centrosinistra, trovando nel potente Franco Picarone, punta del PD Campano, il suo nuovo nume tutelare. Un vero e proprio “tradimento politico” nei confronti di Nunzio Carpentieri, che ha incassato in silenzio pur di non perdere del tutto l’appoggio, per le elezioni regionali, di quella frangia amministrativa che oggi non ha ancora ceduto alla sfiducia consiliare grazie al nipote Antonio Abbagnara delegato all’ambiente, un premio alla sopportazione.
E fin troppo evidente che al prossimo giro elettorale Gianluigi Marrazzo sarà il candidato sindaco, forse con la benedizione dello stesso Carpentieri, pronto a puntare su Roma alla Camera dei Deputati o al Senato sotto l’ala di Edmondo Cirielli. Un piano B di lusso se dovesse fallire la riconferma alla Regione ostacolata dalla possibile discesa in campo di Italo Cirielli.
Il sindaco dimezzato
Insomma, tra faide familiari, esposti senza risposta e alleanze ballerine, Antonio La Mura sembra più un sindaco dimezzato che un capo di una numerosa comunità. Non da risposta su nulla: dal forno crematorio alla zona contesa con Pagani. E mentre i Marrazzo si preparano alla scalata, lui resta imbrigliato in una tela che ha tramato quasi da solo, oscillando tra rappresaglie minacciate e consensi oramai surrogati da dissenso. Una commedia amara che a Sant’Egidio si sta trasformando in un dramma politico già in atto senza che La Mura ne abbia consapevolezza.
San Lorenzo sotto assedio: camion, depositi e silenzi istituzionali