Archiviazione per De Prisco
Nessuna interferenza del sindaco di Pagani Lello De Prisco sulla gara d’appalto per il servizio di spazzamento. Lo ha stabilito il gip Piero Indinnimeo del Tribunale di Salerno con decreto di archiviazione, su richiesta della Procura Antimafia. Il primo cittadino era finito nell’inchiesta della Dda a fine novembre su corruzione e appalti aggravati dal metodo mafioso.
Le accuse cadute
La pubblica accusa contestava a De Prisco di “aver favorito l’infiltrazione della criminalità organizzata a Palazzo San Carlo reiteratamente esercitando pressioni e intervenendo al fine di determinare l’aggiudicazione in favore della Pedema per dei servizi di spazzamento”. Dopo l’interrogatorio e la produzione di atti da parte della difesa, affidata agli avvocati Manuel Capuano e Sara Ascione, il sostituto procuratore Elena Guarino ha ritenuto non esserci elementi utili a proseguire le indagini preliminari. Cade così ogni accusa, comprese le richieste di arresto avanzate nello scorso inverno.
Gli altri indagati a processo
Per altri 14 indagati invece è stata fissata l’udienza preliminare il prossimo 14 ottobre davanti al gip Rossi.
Le accuse per gli altri
I capi di imputazione a vario titolo restano gravi: condizionamento elettorale mediante minaccia, falso ideologico, turbata libertà degli incanti, frode nelle forniture pubbliche, corruzione e favoreggiamento personale. L’indagine ruota attorno all’attività imprenditoriale ed economica del clan Fezza-De Vivo, che avrebbe utilizzato la cooperativa Pedema, presieduta da Marrazzo, come strumento di infiltrazione nel tessuto amministrativo di Pagani.
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