L’esposto al Prefetto
Il consigliere comunale di Scafati Michele Grimaldi ha inviato un esposto al Prefetto di Salerno, Francesco Esposito, denunciando il comportamento della società partecipata comunale A.C.S.E. S.p.A.. Nel mirino un post pubblicato sul profilo ufficiale Facebook dell’azienda, in cui si definivano “lesive e diffamatorie” le dichiarazioni di un consigliere comunale, minacciando azioni legali.
“È inaccettabile – scrive Grimaldi – che una società in house utilizzi i canali istituzionali per intimidire o delegittimare pubblicamente rappresentanti eletti”.
Il caso del comunicato social
Secondo Grimaldi il post social, non firmato né dal Presidente del CdA né da altri organi ufficiali, apparirebbe come un intervento estemporaneo e mirato. “Si tratta di un uso strumentale dei social, ancora più grave se consideriamo che la pagina non veniva aggiornata da oltre due anni. È evidente che si è voluto colpire in maniera diretta e ritorsiva”, ha evidenziato il consigliere.
Le anomalie denunciate
Nell’esposto inviato alla Prefettura, Grimaldi non si limita all’episodio del comunicato social. Vengono segnalate anche altre criticità nella gestione della partecipata: affidamenti frazionati e ripetuti agli stessi soggetti, contratti precari utilizzati in maniera eccessiva, mancanza di trasparenza su atti e pareri obbligatori.
“È doveroso accertare – scrive Grimaldi – se vi siano state irregolarità nella gestione della società e se siano stati rispettati i principi di imparzialità e buon andamento”.
L’appello a Sua Eccellenza Esposito
Il consigliere comunale chiede quindi al Prefetto di avviare verifiche approfondite: “Mi rivolgo a Sua Eccellenza affinché siano valutati comportamenti e anomalie che rischiano di minare la fiducia dei cittadini. A.C.S.E. deve garantire trasparenza e corretto rapporto con gli organi elettivi, non tentare di intimidirli”.
Conclude Grimaldi: “Sono preoccupato per quanto sta accadendo in città, ma non ho alcuna intenzione di fare passi indietro. Continuerò a svolgere il mio ruolo con responsabilità e determinazione, perché l’informazione e la democrazia non possono essere imbavagliate con un post su Facebook”.













