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A Pagani la violenza domestica accende il dibattito sociale

L’episodio in un appartamento condiviso rivela un tessuto sociale fragile e un’emergenza abitativa sommersa. L’appello a un censimento realistico.

Un episodio che scuote Pagani

Il caso. Un diverbio domestico scoppiato in un appartamento condiviso si è trasformato in un incendio che ha seminato paura tra i residenti di Pagani. La lite, avvenuta lo scorso 30 settembre nel centro cittadino, avrebbe coinvolto due uomini di origine indiana e inizialmente era stata interpretata come un possibile scontro religioso.

Le nuove testimonianze

A chiarire la vicenda, sulle colonne del quotidiano “La Città”, è intervenuto un padre spirituale della comunità indiana tra Pagani e Nocera Inferiore, che ha escluso qualsiasi matrice confessionale. L’episodio, ha spiegato sul giornale, sarebbe nato da contrasti personali e difficoltà abitative: uno dei due uomini avrebbe dovuto lasciare la casa a fine settembre per rientrare in India pochi giorni dopo, ma le tensioni economiche hanno fatto precipitare la situazione.

Il sistema degli affitti e la precarietà

Dalle testimonianze, sempre quanto riportato dal quotidiano, emerge un microcosmo complesso fatto di subaffitti, tariffe informali per pernottamenti e pagamenti per l’ospitalità dei nuovi arrivati. Un sistema che, pur basandosi su forme di solidarietà, rivela le fragilità di un’intera comunità, spesso costretta a muoversi ai margini della legalità e della sicurezza.

Una comunità più ampia del previsto

Il padre spirituale ha offerto anche dati aggiornati: la comunità indiana nell’Agro conterebbe circa 1.800 persone, di cui 700 residenti a Pagani, numeri molto più alti rispetto alle statistiche Istat che ne registrano solo 230. Una discrepanza che, secondo diversi osservatori, richiede un censimento più realistico per comprendere appieno la nuova fisionomia della città.

L’appello della consigliera Anna Rosa Sessa

Durante l’ultima seduta del consiglio comunale, la consigliera delle opposizioni Anna Rosa Sessa ha proposto una mozione per avviare controlli più accurati sulla popolazione residente. «Non c’è alcuna volontà polemica – ha dichiarato – ma servono dati aggiornati per garantire servizi adeguati e un’integrazione autentica».

Un tessuto sociale in trasformazione

L’incendio ha quindi acceso i riflettori su una realtà fatta di solidarietà, tensioni e precarietà, che chiede di essere conosciuta e affrontata con strumenti concreti. Pagani si scopre così specchio di un’Italia che cambia, dove la convivenza quotidiana è spesso la prima frontiera dell’integrazione.

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