Il sogno del Palasport svanito nel nulla
Angri, lo sport in panchina. L’amministrazione Cosimo Ferraioli e ai suoi “capolavori finali”. Lo scorso giugno l’esecutivo guidato dal sindaco sovranista e “no Europa” aveva partecipato a un bando per un finanziamento nell’ambito di Sport e Periferie. Ferraioli, prima del suo congedo, avrebbe voluto regalare un Palasport alla sua cittadina; invece, come solita beffa e mancanza di collegamenti con la filiera istituzionale, il finanziamento non è stato erogato “per esaurimento di fondi”. Le solite beffe a cui la città ormai si è abituata da 11 anni.
All’annuncite social poi non seguono i fatti concreti. Ferraioli, che immaginava di chiudere il suo percorso politico con un segno tangibile, lascia invece un’altra occasione persa, simbolo di un’amministrazione inefficiente e scollegata dalle istituzioni regionali e nazionali.
Lo sport dimenticato e le associazioni lasciate sole
Le poche strutture sportive di Angri sopravvivono grazie alla buona volontà delle associazioni, che continuano a operare tra difficoltà e assenza di dialogo. Mancano fondi, pianificazione e una visione comune, e la mancanza di coordinamento tra Comune e società sportive alimenta un progressivo declino. La desertificazione dello sport cittadino è ormai evidente, e con essa si sgretola anche la dimensione sociale che ne deriva.
Lo stadio Novi e la rabbia della US Angri 1927
Nel deserto sportivo, scoppia la polemica anche allo stadio P. Novi. La società US Angri 1927 ha denunciato con un comunicato i disservizi che affliggono l’impianto, chiedendo rispetto e soluzioni. Il direttore sportivo Gianni Improta, dopo l’ultima gara, ha invocato “maggiore vicinanza delle istituzioni alla squadra, che ha bisogno di più tempi campo per gli allenamenti”. In sintesi si chiede un sostegno concreto per continuare a rappresentare la città e i colori con dignità.
A rincarare la dose è l’attivista del Partito Democratico Ciro Francese, che ha dichiarato: “Il comunicato della società è solo l’ultimo di una lunga serie di denunce. Le varie dirigenze dell’US Angri 1927, negli ultimi anni, hanno segnalato disservizi e disattenzioni da parte dell’amministrazione. È inaccettabile che una squadra che porta il nome della città debba vivere in queste condizioni”.
Francese aggiunge: “Chi fa calcio ad Angri non chiede favori, ma collaborazione e rispetto. Lo sport è una componente fondamentale della comunità, e l’indifferenza di chi governa è uno schiaffo alla passione dei tifosi e al lavoro delle società. Non bastano più promesse o post auto celebrativi: servono fatti, programmazione e una vera politica sportiva”.
Tra Sarno e Angri, due velocità diverse
Mentre a Sarno il progetto sportivo ottiene finanziamenti e si trasforma in realtà, ad Angri restano solo le parole. Due città distanti pochi chilometri ma separate da un abisso amministrativo e politico. Segno che nella città dei sarrastri la “filiera istituzionale” è stata preservata negli anni.
Dopo undici anni di governo Ferraioli, Angri resta senza Palasport, con uno stadio incompiuto e una città che si accontenta di applausi virtuali. Lo sport, ancora una volta, è rimasto in panchina. Un po come tutto il resto.
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