All’Università di Salerno la ministra Bernini conferma nuovi investimenti. Il rettore D’Antonio invoca collaborazione e apertura nel futuro accademico.
Un nuovo inizio per l’Ateneo di Salerno
Università di Salerno. Nell’aula magna “Vincenzo Buonocore” del Campus di Fisciano si è tenuta la cerimonia di insediamento del nuovo rettore Virgilio D’Antonio, alla presenza della ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. L’atmosfera è stata quella delle grandi occasioni, carica di attesa e riconoscenza verso la comunità accademica che, da decenni, rappresenta uno dei poli culturali più vitali del Mezzogiorno.
“Per me – ha dichiarato la ministra Bernini – è una gioia e un privilegio essere qui nel momento in cui si assume un incarico di servizio, entusiasmo e competenza. Guidare un’università significa incarnare un’idea di Paese che crede nella conoscenza come bene comune”.
D’Antonio: “L’università come presidio di libertà e dialogo”
Nel suo discorso di insediamento, D’Antonio ha tracciato la rotta per il futuro dell’Ateneo, richiamando il valore della comunità accademica come spazio di libertà e responsabilità collettiva. “L’università – ha affermato – è presidio di coesione sociale, intreccio di relazioni che danno forma alla vita civile. Il mio impegno sarà preservare e valorizzare la nostra straordinaria pluralità, costruendo un luogo aperto di dialogo umano e intellettuale”.
Il rettore ha parlato di “una stagione nuova”, in cui l’obiettivo sarà tradurre idee condivise in azioni concrete, nel segno dell’autonomia, della collaborazione e della fiducia reciproca.
Bernini: “Mai tagli alla ricerca, anzi più risorse per il Sud”
Durante la cerimonia, la ministra Bernini ha chiarito le voci sui presunti tagli al sistema universitario: “Mai fatto tagli, né al fondo ordinario né alle singole università. Quest’anno abbiamo destinato 336 milioni in più e il prossimo arriveremo a 9 miliardi e mezzo”.
La titolare del dicastero ha sottolineato come l’Università di Salerno rappresenti un esempio di crescita e qualità: “Questo Ateneo ha saputo distinguersi con dipartimenti d’eccellenza. Noi investiamo molto nel Sud perché sarà la trazione anteriore dei nostri futuri investimenti”.
Ricerca e giovani: il focus sulle stabilizzazioni
La ministra ha poi affrontato il tema del precariato dei ricercatori, definendolo “un’opportunità da governare con programmazione”. Ha spiegato che dal 2022 il ministero ha avviato un fondo di riserva per garantire stabilità e continuità ai giovani studiosi e agli enti di ricerca, compresi i conservatori e le accademie.
“Abbiamo già stanziato risorse per stabilizzare i ricercatori in formazione – ha detto Bernini – e continueremo a chiedere ulteriori fondi al Mef per assicurare prospettive di lungo periodo. È un tema su cui terrò il riflettore acceso fino all’ultimo giorno della legge di Bilancio”.
Un patto per il futuro
La cerimonia si è conclusa con un lungo applauso. Nel segno dell’impegno condiviso, D’Antonio e Bernini hanno ribadito la volontà di fare dell’Università di Salerno un modello di apertura, eccellenza e coesione sociale, capace di coniugare la forza della tradizione con l’urgenza dell’innovazione.
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