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Regionali senza contenuti crisi comunicazione. Candidati spesso vaghi

La campagna elettorale regionale mostra candidati prolifici sui social ma poco presenti nei territori reali, senza programmi chiari e visione concreta.

L’uso compulsivo dei social sostituisce il confronto reale, mentre i nodi irrisolti dell’Agro e del Vesuviano restano fuori dall’agenda politica.

L’illusione della presenza digitale

Campania vero il voto. La comunicazione politica vive una stagione paradossale: mai così affollata di messaggi e, allo stesso tempo, mai così povera di contenuti. Nemmeno l’intelligenza artificiale, oggi tanto invocata come stampella narrativa, riesce a compensare il vuoto programmatico che circonda molti candidati alle prossime regionali. Ogni giorno si moltiplicano reel, dirette e foto patinate, ma l’abbondanza di immagini non si traduce in credibilità. Manca un pensiero solido, un orientamento riconoscibile, un’idea che sia più profonda di uno slogan confezionato per ottenere qualche ora di visibilità.

Assenza dai territori e sguardi distratti sui problemi

In queste settimane non si sono visti candidati percorre le strade dell’Agro e dell’area vesuviana per osservare da vicino questioni sedimentate da decenni. La presenza reale sul campo viene sostituita da un attivismo digitale che non sa respirare l’odore delle contraddizioni quotidiane. E così si producono contenuti inefficaci, scollegati da ciò che abita davvero il territorio: traffico in crisi, edilizia scolastica fragile, fiume Sarno cronicamente contaminato, servizi sanitari che arrancano. Tutti temi rimasti fuori dalle narrazioni levigate dei profili social.

Programmi opachi e strategie inesistenti

Si fatica a comprendere quali siano i punti programmatici che questi aspiranti consiglieri intenderebbero portare nell’aula del Consiglio Regionale. Le linee di governo si perdono in una nebbia di generalità, dove le parole “sviluppo” e “rilancio” vengono ripetute senza che nessuno si prenda il rischio di specificare come farle diventare realtà. Manca, in molti casi, la capacità di ascoltare i gruppi sociali, di leggere le dinamiche profonde, di proporre soluzioni più articolate di un post di trenta secondi.

Un finale fuori copione

Il risultato è una campagna elettorale che sembra un lungo esercizio di auto promozione, più che una sfida per il futuro del territorio. Eppure, paradossalmente, proprio questo vuoto può diventare una lente d’ingrandimento: chi saprà riempirlo non con rumore digitale, ma con visione e responsabilità, avrà in mano non solo un programma, ma un punto di rottura. In un panorama dove tutti parlano, chi saprà dire qualcosa di necessario farà davvero la differenza.

Allagamenti tra Angri, Pagani e Scafati: la verità nascosta sotto le strade

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Luciano Verdoliva
Luciano Verdoliva
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