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Campania, abusivismo edilizio Il 50,4% delle nuove case fuori norma

Il 50,4% delle abitazioni nasce fuori norma: numeri, cause, territori più colpiti e il dibattito sul condono 2003.

Abusivismo record in Campania. Riapertura del condono riaccende critiche e sospetti politici mentre demolizioni e controlli restano insufficienti.

Campania oltre il 50% di abusivismo

In Campania l’abusivismo edilizio non è un fenomeno marginale, ma una vera struttura parallela al mercato regolare: 50,4 abitazioni abusive ogni 100 autorizzate, uno dei valori più alti d’Italia. Una cifra che supera ampiamente la media del Mezzogiorno (40,2) e quadruplica quella nazionale (15,1). In questo contesto arriva l’emendamento alla legge di bilancio che propone la riapertura del condono 2003, decisione che divide la politica e riaccende un dibattito mai davvero sopito. Il rischio evocato dai detrattori è quello di una sanatoria percepita come segnale politico in vista delle elezioni regionali.

Un fenomeno radicato nel Sud e marginale al Nord

I dati confermano una spaccatura netta: Calabria e Basilicata guidano la classifica con 54,1 abusi ogni 100 case autorizzate, seguite dalla Campania e dalla Sicilia. Il quadro cambia radicalmente salendo al Nord, dove i valori scendono fino ai minimi di Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige, entrambi al 3,3. Nel Mezzogiorno l’abusivismo è un fenomeno strutturale, spesso collegato a ritardi urbanistici, scarsa pianificazione e controlli insufficienti.

Demolizioni: numeri troppo lenti per arginare l’illegalità

Tra il 2004 e il 2022 nei territori monitorati da Legambiente sono state emesse 70.751 ordinanze di demolizione, ma solo il 15,3% è stato effettivamente eseguito. In Campania la percentuale scende al 13,1%, con un’incidenza record: un’ordinanza ogni 236 abitanti. Una sproporzione che crea migliaia di pratiche sospese e un arretrato quasi impossibile da smaltire con gli attuali ritmi e risorse.

Coste, città e isole: dove gli abusi crescono più in fretta

Sulle coste l’abusivismo diventa ancora più evidente: quasi la metà dei reati rilevati riguarda il mattone illegale. Nelle isole minori il fenomeno è ancora più forte, con un abuso ogni 12 abitanti. Anche le grandi città mostrano criticità: nei Municipi di Roma analizzati, solo il 12,2% delle demolizioni è stato eseguito. Il risultato è un accumulo crescente di interventi irregolari che modifica in modo irreversibile il paesaggio.

Angri, la casa promessa a Luca resta un’illusione “sociale”

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