spot_img
spot_img

Leggi anche

Altro ancora

Terremoto 1980. Quella perenne scossa che da ancora sussulto

Una memoria lunga quarantacinque anni che continua a modellare identità, città e fragilità del Sud.

Una memoria lunga quarantacinque anni che continua a modellare identità, città e fragilità del Sud

La ferita che cambiò il modo di pensare

La storia di un terremoto non si misura solo nelle macerie, ma in ciò che trasforma dentro le persone. In Campania, dove dal dopoguerra al 1980 la vita quotidiana era ancora intrisa di spirito comunitario, quella scossa delle 19:34 spezzò certezze e abitudini. L’epica tragedia collettiva diede vita a una nuova solidarietà, a un senso di appartenenza rafforzato. Le città del Sud, e in particolare quelle campane, furono ricostruite – spesso male, troppo in fretta – e solo dopo decenni i piani regolatori, oggi PUC, hanno tentato di mettere ordine a un territorio segnato dall’urgenza della ripartenza.

La memoria che non trascorre

A ricordare quel sisma rimane una frase incisa su una lapide all’ingresso di una roulottopoli di Angri: “era passato, ma non trascorso”. Quarantacinque anni dopo, i segni sono ancora lì: le lapidi che elencano i nomi di chi non ce l’ha fatta, il vuoto che riaffiora ogni anniversario, il dolore che sopravvive nelle parole dei superstiti. Restano vite spezzate e futuri mai vissuti, un’eredità che continua a muovere coscienze e domande.

Dalla tragedia alle norme, dalla paura alla resilienza

Da quella notte nacque una nuova stagione di regole, criteri costruttivi più severi, tecniche che nel tempo si sono evolute. Oggi le città sono più sicure e sostenibili, ma il patrimonio edilizio ereditato dal passato resta fragile. Quei grandi condomini cresciuti tra dopoguerra e post-sisma continuano a portare addosso le crepe invisibili di una storia che penetrò fin nelle fondamenta.

Comunità verticali tra incertezza e speranza

In questi edifici, veri quartieri verticali, si vive sospesi tra stabilità e timore, ma si continua a vivere: “quest’altro giorno”, come direbbero gli anziani del Sud. Ogni scossa non è solo un tremito della terra, ma un richiamo alla memoria, mentre lo sguardo resta rivolto verso l’alto, in cerca di un equilibrio più umano, forse di una provvidenza che protegga e accompagni ancora. «Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne loro una più certa e più grande» scrisse Alessandro Manzoni.

Campania, abusivismo edilizio Il 50,4% delle nuove case fuori norma

spot_img
spot_img
spot_img
spot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
spot_imgspot_img
Luciano Verdoliva
Luciano Verdoliva
Luciano Verdoliva

Articoli popolari