La scintilla della protesta
A Pagani esplode la rabbia dei lavoratori ex Sam: senza il pagamento del Comune, niente stipendi. È la condizione imposta dalla società privata subentrata alla Sam, che lega le retribuzioni all’incasso dei corrispettivi comunali. Un vincolo che ha scatenato tensione e indignazione, in attesa di risposte chiare dell’azienda e dal socio unico del servizio, il Comune, guidato dal sindaco Lello De Prisco. Nei recenti consigli comunali, proprio il primo cittadino aveva espresso vicinanza ai lavoratori, promettendo attenzione su stipendi e condizioni di lavoro.
Il nodo degli stipendi e le famiglie in attesa
I dipendenti, in protesta ieri mattina al cantiere, rivendicano il pagamento per 45 giorni di attività. In un’assemblea con i rappresentanti aziendali è emerso che gli stipendi saranno versati solo dopo l’incasso da parte del Comune. Una posizione che ha scatenato critiche, poiché la nuova azienda, secondo i lavoratori, dovrebbe garantire le retribuzioni a prescindere dai tempi di pagamento dell’ente. Nonostante la copertura finanziaria di 350mila euro e la recente presentazione di nuovi mezzi per il servizio, si legge ancora incertezza.
Transizione incerta e competenze ignorate
La raccolta differenziata, ora sotto la gestione Econova, dovrebbe partire tra settembre e ottobre, ma già sembrano registrarsi malumori. Dopo il passaggio dalla Sam alla gestione privata, i lavoratori si aspettavano una transizione più chiara, scrive il quotidiano “La Città”, con la tutela dei propri diritti e il rispetto delle promesse pubbliche dell’Ente. Invece, il clima resta teso e la fiducia tra operatori e amministrazione sembra molto bassa.













