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Pd Campania, congresso fantasma e calendario in tilt

Congresso regionale del Pd in Campania bloccato, Piero De Luca in attesa, Schlein silente: rischio caos con le imminenti elezioni regionali.

Congelati i giochi

Manca ancora la data per le elezioni regionali, ma anche quella per il congresso del PD. Due incognite che tengono sospesa la politica campana, mentre la segreteria nazionale sembra aver insabbiato il dossier Campania. Il nome di Piero De Luca, figlio del governatore, era dato per blindato alla guida del partito regionale, tassello del patto che avrebbe dovuto garantire la candidatura di Roberto Fico alla presidenza. Invece tutto si è congelato, insieme al silenzio imbarazzante di Elly Schlein, scomparsa dai radar campani proprio nel momento decisivo.

Tempi che scivolano via

Il congresso doveva tenersi a inizio agosto, con regolamento pronto e circolari già abbozzate. Ma la macchina si è inceppata: nessuna commissione insediata, nessuna modulistica distribuita, nessuna convocazione nei circoli. In teoria ci vorrebbero almeno tre settimane per raccogliere firme, aggiornare anagrafi e portare i lavori nei 400 circoli campani. In pratica, con le imminenti elezioni regionali, si rischia di votare quando le urne saranno già aperte. Una procedura che definire irrituale è un eufemismo.

I malumori

L’attesa sta logorando gli stessi deluchiani. E mentre i parlamentari campani restano immobili — nessuno ha ancora firmato ufficialmente la candidatura di De Luca jr — cresce il dissenso carsico. Ex deputati come Federico Conte e Simone Valiante hanno iniziato a farsi sentire, e tra i corridoi si diffonde un mantra velenoso: nessuno si oppone, ma nessuno ci mette la faccia. La candidatura unitaria sembra quindi meno solida del previsto, più una scalata all’Everest che una passeggiata di salute.

Il particolare scacchiere campano

Lo stallo apre scenari da videogame: se il decreto sulle elezioni arriva prima del congresso, quanto varrà ancora la parola di De Luca senior su Fico? E se Fico decidesse di sfilarsi, magari brandendo un terzo polo, a chi resterebbe il cerino in mano? In questa paralisi c’è chi sospetta che alla base ci siano calcoli raffinati, e chi invece intravede solo l’ennesima dimostrazione dell’incapacità organizzativa di un partito che in Campania sembra sempre pronto a farsi del male da solo, come scrive “Il Mattino”

Una certezza

Convocare e celebrare un congresso regionale entro metà settembre appare oggettivamente un’impresa titanica. Non impossibile, rassicurano dal Nazareno, ma a guardare il calendario sembra più probabile che il Pd campano finisca ancora una volta a inseguire i suoi stessi fantasmi, con un congresso che rischia di diventare l’ennesima commedia incompiuta della politica all’ombra del Vesuvio.

Angri. Maltempo e allagamenti: e la papera non galleggia…

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