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Napoli. Addio a Paolo Tesauro, maestro del Diritto costituzionale

È scomparso a 90 anni l’insigne giurista napoletano, per decenni docente alla Federico II. L’omaggio di istituzioni e colleghi.

Un gigante del diritto

Si è spento all’età di 90 anni Paolo Tesauro, uno dei più autorevoli costituzionalisti italiani, per decenni titolare della cattedra di Diritto Costituzionale presso l’Università Federico II di Napoli. Figura di spicco della scuola giuridica partenopea, Tesauro ha formato generazioni di studenti e giuristi, lasciando un’impronta profonda nella cultura del diritto nazionale.

Radici e legami familiari

Figlio di Giuseppe Tesauro, rettore della Federico II negli anni Settanta, era cugino dell’omonimo Giuseppe Tesauro, anch’egli giurista di prestigio e presidente della Corte Costituzionale. Una famiglia profondamente intrecciata alla storia del diritto italiano, capace di offrire un contributo determinante allo sviluppo della cultura giuridica contemporanea.

Il ricordo di Manfredi e De Luca

Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, legato da vincoli di amicizia personale, ha espresso il proprio cordoglio: «Addolorato per la scomparsa di Paolo Tesauro. Uno straordinario giurista, un grande napoletano, ma soprattutto un caro amico. Un abbraccio a Patrizia e tutta la famiglia».

Messaggio di profonda commozione anche dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca: «Egli ha dedicato la sua vita al Diritto ed alla Legge, nella loro dimensione normativa ma anche etica e civile. È stato uno degli esponenti più illustri della secolare scuola napoletana del Diritto ed il suo contributo resterà una pietra miliare nella cultura e nella prassi giuridica del nostro Paese. Amava tantissimo Napoli ed ha onorato la sua città con una vita esemplare».

L’eredità culturale e umana

Il ricordo che emerge è quello di un giurista rigoroso, appassionato, ma al tempo stesso dotato di grande umanità. Colleghi e studenti lo descrivono come un docente vicino ai giovani, sempre pronto a unire la precisione accademica a una rara sensibilità personale.

La città di Napoli perde un maestro, ma la sua lezione resta intatta: il diritto non come mero insieme di norme, ma come strumento vivo di libertà, giustizia e responsabilità civile.

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Luciano Verdoliva
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