L’indagine dell’Antimafia
Pagani e il suo filone d’inchiesta. La Procura Antimafia di Salerno ha chiesto il rinvio a giudizio per quattordici persone accusate di corruzione, turbativa d’asta, frode nelle forniture pubbliche, falso e favoreggiamento, con l’aggravante dell’agevolazione mafiosa. L’inchiesta, secondo quanto riporta “Il Mattino”, riguarda la gestione di alcuni appalti comunali e presunti condizionamenti elettorali.
Dall’inchiesta esce l’attuale sindaco Raffaele De Prisco, per il quale si profila lo stralcio o la richiesta di archiviazione, mentre rischia il processo l’ex assessore Pietro Sessa.
La solidarietà di Aliberti
Sul caso è intervenuto il presidente provinciale di Forza Italia, Pasquale Aliberti, che ha voluto manifestare pubblicamente la propria vicinanza all’ex assessore paganese. «Esprimo la mia vicinanza umana e politica a Pietro Sessa – ha dichiarato –. Sono certo che da questa vicenda giudiziaria ne uscirà presto. Continui a camminare a testa alta in attesa che la giustizia faccia il suo corso. Mi auguro che su quanto accaduto non si faccia sciacallaggio mediatico, perché spetta alle sedi opportune esprimersi. È un momento difficile e spero trovi in se stesso tutta la forza per superarlo».
Un delicato fronte per il futuro della città
La vicenda giudiziaria apre un fronte delicato per la città di Pagani, dove politica e giustizia tornano a incrociarsi. La scelta della Procura Antimafia di chiedere il processo per quattordici persone mantiene alta l’attenzione pubblica, mentre la posizione di Aliberti segna un punto di solidarietà verso Sessa in attesa che la magistratura chiarisca le responsabilità.
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