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Competenze digitali in aumento tra gli studenti italiani, con le ragazze in testa

Studenti italiani in miglioramento sulle competenze digitali: il punteggio medio supera la media globale, ma persistono disuguaglianze territoriali e genere,

Competenze digitali in aumento tra gli studenti italiani, con le ragazze in testa

Gli studenti italiani di 13-14 anni si distinguono per le loro competenze digitali, superando la media internazionale. Secondo un articolo pubblicato oggi da Il Sole 24 Ore, gli studenti italiani di 13-14 anni hanno fatto progressi significativi nelle competenze digitali, raggiungendo un punteggio medio di 491 nell’indagine ICILS 2023 (International Computer and Information Literacy Study). Questo risultato, superiore alla media internazionale di 476, rappresenta un miglioramento notevole rispetto alla rilevazione precedente del 2018, con un incremento di ben 30 punti. Tre fattori principali sono stati identificati come trainanti per questo salto: gli investimenti nei programmi di digitalizzazione delle scuole, la didattica digitale potenziata durante la pandemia, e una sempre maggiore diffusione delle tecnologie nelle famiglie.

Le ragazze digitali

Un dato significativo è che le studentesse italiane superano i loro coetanei maschi, ottenendo un punteggio medio di 500 contro i 482 dei ragazzi. Questo risultato sfida lo stereotipo secondo cui le ragazze sarebbero meno predisposte alle competenze STEM. La digitalizzazione, sempre più richiesta nel mondo del lavoro, diventa così un fattore di inclusione e preparazione professionale, con un’elevata percentuale di assunzioni che richiedono competenze digitali.

Le disparità territoriali

Lo studio rivela tuttavia criticità da affrontare: permangono forti disparità territoriali, con gli studenti del Centro-Nord che ottengono risultati superiori rispetto a quelli del Sud e delle Isole. Inoltre, il 46% dei giovani italiani non raggiunge il livello di competenza digitale considerato accettabile, il che indica l’importanza di ulteriori interventi per avvicinarsi all’obiettivo europeo di scendere sotto il 15% entro il 2030.

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