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Sant’Egidio del Monte Albino, il crematorio si farà. C’è la delibera

Carpentieri e La Mura prima promotori, poi oppositori. La Giunta De Luca costretta a riconoscere l’opera: il tempio crematorio sorgerà comunque.

Il TAR ribalta la Regione: la Giunta reinserisce il crematorio a Sant’Egidio. Carpentieri e La Mura sconfitti dalle loro stesse incoerenze.

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La delibera della Giunta: il crematorio reinserito

La Giunta Regionale della Campania ha approvato l’aggiornamento del piano dei crematori inserendo quello in fase di completamento a Sant’Egidio del Monte Albino. Una decisione obbligata, presa dopo la sentenza del TAR Campania che aveva annullato in parte il precedente piano regionale, giudicato illegittimo perché privo di disciplina transitoria.

La delibera sancisce un punto fermo: il crematorio, già dotato di tutte le autorizzazioni, dovrà essere portato a termine e reso operativo.

Carpentieri e La Mura, dalle lodi alle opposizioni

In questo scenario spicca la giravolta politica di Nunzio Carpentieri e del sindaco Antonio La Mura. Entrambi inizialmente sostennero il progetto, presentandolo come occasione di sviluppo per Sant’Egidio. Poi, con l’aumentare delle polemiche, hanno cambiato rotta, diventando oppositori dell’impianto.

Un cambio di passo che oggi si rivela privo di efficacia: la Regione, obbligata dal TAR, ha reso inutile ogni tentativo di frenare il progetto.

Un’opera che si farà comunque

La delibera regionale chiude il cerchio: il crematorio di Sant’Egidio del Monte Albino non solo resta in piedi, ma entra a pieno titolo nel piano regionale. La sentenza del TAR e la successiva presa d’atto della Giunta hanno spazzato via dubbi e tatticismi politici.

Il risultato è chiaro: nonostante incoerenze e voltafaccia, l’impianto sarà realizzato e funzionante. A rimanere sul campo è la credibilità della politica locale, che ha dimostrato ancora una volta di inseguire il consenso più che governare i processi.

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