La denuncia del comitato
Salerno. “No alle prestazioni nelle mani di pochi”: con questo slogan il comitato Salviamo la Diagnostica, che raccoglie numerosi laboratori di analisi privati salernitani e campani, ha lanciato un grido d’allarme contro le nuove regole regionali sulle premialità di budget. Secondo i promotori, il meccanismo – solo apparentemente meritocratico – favorisce le grandi aggregazioni aziendali a scapito delle strutture medio-piccole, accreditate e in regola.
I rischi per i territori
La riforma, spiegano i rappresentanti, rischia di produrre gravi squilibri: laboratori concentrati solo in alcune aree, riduzione dell’accesso ai servizi diagnostici di prossimità soprattutto nelle zone periferiche e nel sud del salernitano, difficoltà economiche per molte realtà locali che potrebbero non reggere ai tagli.
I criteri contestati
Il sistema assegna punteggi annuali basati su capacità operative, dotazioni tecnologiche e volumi di attività. Le strutture con punteggi alti ottengono incrementi di budget, quelle con valutazioni peggiori subiscono invece tagli, senza che siano considerate le esigenze territoriali e la distribuzione dei servizi.
Le richieste alla Regione
Nel corso di una conferenza stampa la Dott.ssa Luisa Padovano, dirigente di laboratorio, il Dott. Giuseppe Ventre, specialista in analisi cliniche, e l’Avv. Gaetano Francavilla, esperto in diritto sanitario, hanno chiesto formalmente a Regione Campania e Asl di Salerno un intervento urgente. L’appello è per ristabilire criteri equi, trasparenti e legati ai bisogni reali della popolazione, nel pieno rispetto del diritto alla salute.
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