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Sant’Egidio del Monte Albino. Apre la Rampa, il giorno delle pastarelle!

Passerelle, calzoni fritti e strette di mano per un’opera “storica”. Quattro anni di lavori, duecento metri di gloria

Quattro anni per duecento metri

Finalmente la rampa apre. Duecento metri di cemento, realizzati in tempi record (cono d’ombra), che collegano l’asse autostradale dalla direzione Salerno, alla rotatoria in  Località Pagliarone, tra Sant’Egidio del Monte Albino e Angri.

Tempi record: iniziata nel 2021, completata nel 2025. Una paradossale storia di attese, ritardi e passerelle, che ho ha il suo epilogo tra applausi e buffet di calzoni fritti.

Politici in posa, elettori in festa

All’inaugurazione ci sarà di tutto, una vera “Porta Portese” della “politichetta”: sindaci, ex sindaci, consiglieri regionali, deputati riciclati e aspiranti protagonisti. Antonio La Mura metterà, eufemisticamente, l’ultima mazzola di cemento, Nunzio Carpentieri spuntato dall’erba si è già messo in posa qualche ora fa per una foto auto celebrativa per un suo “opportunistico” post di circostanze, Vincenzo De Luca sfilerà per pochi minuti imbronciato come sempre, pronto a ricordare che su quella strada ci passa ogni mattina e oggi è trappa forzata. Intanto gli elettori applaudono, felici di festeggiare una rampa diventata simbolo di propaganda e di una approssimativa confusione politica.

Un’opera dai molti padri

Ognuno ne rivendica la paternità: chi ha firmato un progetto, chi ha promesso finanziamenti, chi ha fatto solo un post su Facebook. La verità è che, senza la Regione Campania, i fondi europei e il lavoro del consigliere regionale Luca Cascone, quella rampa sarebbe rimasta un cantiere infinito. Ma oggi non importa: conta la foto, la stretta di mano, il brindisi e il cornetto al cioccolato offerto da “Manny” La Mura.

Mistero irrisolto

La rampa, all’epoca snobbata da tutti, oggi ha più padri che operai. Forse perché nessuno vuole ammettere che duecento metri, costati quattro anni di lavori, raccontano più di mille parole lo stato delle infrastrutture locali. E mentre già si teme per le prime vittime all’incrocio, la passerella di oggi resterà impressa negli annali dei social come una piccola, caustica epopea di “nientismo politico”.

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Luciano Verdoliva
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