Una seduta dal peso politico evidente
Tanto tuonò che piovve. La seduta del Consiglio comunale di Angri ha lanciato un segnale politico inequivocabile: la maggioranza Ferraioli non c’è più. L’aula consiliare della Casa del Cittadino, si svuota di una parte di maggioranza ormai da mesi separata “in casa” con l’ingegnere sovranista Cosimo Ferraioli. La visione panoramica dell’occhio della telecamera in modalità streaming ha reso visibile ed evidente quel vuoto che da mesi si percepisce anche nei corridoi del palazzo comunale. Non c’è più voglia di aperitivi e goliardie tra gli alleati. Un vuoto non solo fisico, ma che politico e simbolico.
Le assenze che fanno rumore
All’appello e alla conta del presidente Massimo Sorrentino mancavano nomi pesanti: Carmen Fattoruso, Diana D’Antuono, Christian Montella e Alfonso Mainardi. Quattro assenze che valgono molto più di una semplice diserzione: rappresentano il malessere di una maggioranza ormai sfibrata, incapace di trovare coesione dopo undici anni di potere ininterrotto e mal gestito in ogni settore.
La frattura interna e il ruolo della famiglia Sorrentino
Alla base del terremoto politico c’è una spaccatura interna alimentata dalle prossime elezioni regionali e dal dettato di indirizzo della famiglia Sorrentino grande sponsor di questo sindaco, da sempre regista attenta, discreta e silenziosa degli equilibri di palazzo senza mai uscire dalla stanza dei bottoni e perdere di mano gli assessorati nevralgici della claudicante amministrazione. Ma stavolta, nemmeno le mediazioni della potente famiglia sembrano bastare. Le ambizioni divergenti e gli schieramenti contrapposti tra centrodestra e centrosinistra hanno ridotto la compagine a un mosaico di individualismi e di intrecci personali.
Ferraioli senza numeri e senza eredi politici
I numeri parlano chiaro: Cosimo Ferraioli non ha più una maggioranza solida. Il rischio di una fine anticipata della consiliatura è ormai tutt’altro che remoto. La corsa alle regionali ha acuito fratture già profonde, mentre il sindaco appare isolato, privo di riferimenti politici e incapace di costruire una successione amministrativa con un suo uomo (o donna) di fiducia che sta cercando nel “casting” con i suoi fedelissimi.
La stoccata di Marco De Simone
«Questa maggioranza ormai non ha più nulla da dire alla città, forse già da cinque anni» ha dichiarato il consigliere comunale delle opposizioni Marco De Simone, che ha aggiunto: «È assurdo pensare che anche per le regionali Ferraioli non abbia un vero riferimento politico. Un sindaco che non è stato capace di edificare una successione e dare continuità al suo indirizzo amministrativo la dice lunga su un’esperienza nata per caso durante l’era Covid e oggi arrivata al capolinea».
Chi conosce Ferraioli sa che terrà duro e cercherà di ricompattare la sua “curiosa” maggioranza, magari dietro a un tavolo bene imbandito, dove tutti siedono volentieri, e terminare il suo lunghissimo mandato.
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