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Angri. Ambizioni negate e civismo di facciata: il caso D’Aniello

Tra accuse incrociate e riflessioni sulla militanza, il caso scuote il dibattito politico cittadino

Una candidatura mancata che lascia strascichi

Angri: la bocciatura politica. Le reazioni politiche non si sono fatte attendere all’indomani della mancata candidatura dell’assessore Maria D’Aniello, esclusa dalle liste regionali del Partito Democratico dopo un tentativo di avvicinamento al centrosinistra. La stessa D’Aniello, ha annunciato tra le righe la propria esclusione, “vomitando” critiche molto dure al segretario cittadino del Partito di Elly Schlein Gianluigi Esposito e ai consiglieri comunali Dem, accusati, secondo il suo punto di vista, di aver ostacolato il suo percorso politico.

I consiglieri comunali commentano la vicenda

Il caso ha suscitato immediate reazioni anche all’interno del consiglio comunale, dove diversi rappresentanti hanno voluto esprimere la propria posizione sul significato politico e simbolico dell’esclusione e della “militanza”. Tra questi, la consigliera Carmelina Fattoruso, oggi in maggioranza ma già ex esponente della lista civica di centro destra Grande Angri, e il consigliere Marco De Simone, vicino all’Area Socialista. Entrambi hanno offerto letture differenti ma convergenti sulla necessità di restituire dignità e peso alla militanza politica.

Fattoruso: “La base dei partiti va rispettata”

“La mancata candidatura dell’assessore Maria D’Aniello offre più di uno spunto di riflessione. La base dei partiti va rispettata: non si può pensare di calare dall’alto decisioni che ignorano il lavoro di uomini e donne impegnati da anni sul territorio, portando avanti idee e visioni con coerenza. Far parte di una ‘grande famiglia’ politica non sempre facilita il cammino verso le proprie ambizioni, anzi, può renderlo più tortuoso. Resta da capire se l’assessore sceglierà di tornare nella giunta di centrodestra, come farebbe un figliol prodigo in cerca di casa, oppure se avvierà finalmente un percorso autentico nel centrosinistra, come ha lasciato intendere nelle ultime settimane” ha detto Fattoruso.

De Simone: “La militanza è un valore innato”

Chiara anche la posizione del consigliere comunale Marco De Simone: “Hanno fatto bene i militanti del PD – dice De Simone – a chiarire la questione, perché la militanza deve tornare a essere riconosciuta come un valore innato e di base. Si torni a discutere con i partiti e dentro i partiti, non a usarli come trampolino per convenienza. I saltatori sul carro dovranno attendere. L’aspetto più grottesco e surreale di questa vicenda è che è apparsa più come una mossa di facciata che come una vera scelta politica, mortificando ancora una volta chi crede davvero in valori e ideali.”

Tra civismo e partiti, un equilibrio che si spezza

La vicenda ha messo in luce l’ambiguità di un certo “civismo di facciata” che, dietro slogan e liste trasversali, nasconde strategie personali più che progetti di interesse collettivo. Un clima che ha riacceso il dibattito all’interno dei partiti tradizionali, determinati a riconquistare spazio politico non solo in vista delle regionali, ma anche delle prossime elezioni comunali. Secondo molti osservatori, le liste civiche avrebbero infatti contribuito a un generale logoramento e appiattimento dell’amministrazione guidata dal sindaco Cosimo Ferraioli.

D’Amaro (M5S): “Serve più partecipazione, meno astensionismo”

“Queste vicende, in un particolare e delicato momento storico – politico come quello attuale, non ci aiutano a combattere l’astensionismo, principale nemico della partecipazione e della democrazia.”

Lo afferma Carmine D’Amaro, rappresentante del Gruppo Territoriale del MoVimento 5 Stelle, che aggiunge:

“Come Gruppo Territoriale del MoVimento 5 Stelle siamo impegnati in prima linea in questa campagna elettorale, consapevoli dell’importanza e dell’irripetibile occasione di poter eleggere il nostro attivista Giuseppe Iozzino, candidato al Consiglio Regionale. Un traguardo che rappresenterebbe non solo un riconoscimento per l’impegno civico e politico del nostro attivista, ma anche una spinta per tutti coloro che credono nella partecipazione attiva e nella trasparenza della politica.”

Il Gruppo ribadisce infine la propria fiducia nei valori fondanti del Movimento — onestà, partecipazione e cittadinanza attiva — invitando i cittadini a non rinunciare al proprio diritto di voto, strumento essenziale per la democrazia.

Il silenzio del centrodestra

Mentre nel Partito Democratico e nel Movimento 5 Stelle la discussione è entrata nel vivo, il centrodestra locale mantiene un profilo basso. Fratelli d’Italia e Forza Italia restano infatti abbottonate sul caso D’Aniello, evitando commenti ufficiali anche in virtù del fatto che la lista civica Grande Angri, da cui la consigliera proviene, è di chiara matrice di centrodestra. Un silenzio che molti leggono come tattico, volto a non alimentare tensioni interne in vista delle prossime elezioni comunali. I voti della lista comunque sono appetibili.

Allagamenti tra Angri, Pagani e Scafati: la verità nascosta sotto le strade

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Luciano Verdoliva
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