Il consigliere Francesco Carotenuto interviene dopo i nuovi allagamenti in città, descrivendo una situazione che “non è più eccezione ma normalità”.
L’allarme del consigliere comunale
Il consigliere comunale di Scafati Arancione, Francesco Carotenuto, interviene con una nota durissima dopo l’ennesima notte di allagamenti che ha colpito diverse aree della città. «Gli allagamenti non sono più eventi eccezionali: sono diventati una condanna», afferma, sottolineando come ogni temporale trasformi strade, case e attività in un paesaggio sommerso e vulnerabile. Quartieri come Via Orta Longa e via Terze, insieme a molte zone del centro, appaiono ormai come «un corridoio alluvionale, un luogo che cede a ogni pioggia».
Le immagini diffuse sui social nelle ultime ore mostrano con evidenza la gravità della situazione, tra acqua alta, famiglie bloccate e interi tratti di città che si abbassano progressivamente, incapaci di reggere la pressione delle precipitazioni sempre più intense.
Le cause di un equilibrio idrico spezzato
Nella sua analisi, Carotenuto parla di un territorio “spezzato”, risultato di anni di scelte sbagliate, urbanizzazioni invasive e cambiamenti climatici che amplificano ogni criticità. «Il territorio è un mosaico di errori: impermeabilizzazione, canali ostruiti, affluenti del Sarno che non trovano vie di sfogo», commenta. L’acqua, invece di defluire, «ristagna, sale, invade» con una rapidità che mette in crisi ogni tentativo di contenimento.
Carotenuto evidenzia come gli allagamenti siano diventati progressivamente più estesi e duraturi, anche a causa di un terreno che non assorbe più e si comporta come «una spugna satura, pronta a trasformarsi in fango». Le case, racconta, finiscono per diventare «zattere isolate in un mare color ruggine», e ogni scroscio di pioggia alimenta una nuova paura collettiva.
Le istituzioni e la richiesta di una strategia vera
Sulle responsabilità istituzionali, il giudizio del consigliere è severo. «Le istituzioni navigano tra risorse insufficienti, progetti a metà e interventi temporanei destinati a fallire dopo il primo temporale», dichiara. La Regione Campania, ricorda, è stata chiamata più volte a intervenire, ma i risultati restano «fragili e non risolutivi» rispetto alla gravità di un territorio che sprofonda.
La città, semi sommersa, intanto, resta in attesa. «Aspetta, osserva, sopporta», scrive Carotenuto, ma soprattutto ha smesso di credere alle promesse e si affida sempre più spesso a soluzioni di fortuna, come sacchi di sabbia e rialzi improvvisati.
Carotenuto fa un appello: «Serve una strategia di lunga visione, un progetto serio e organico che ridia ordine a un territorio che urla da anni». Un invito che pare essere un monito, affinché la città non abbandoni definitivamente la speranza di un futuro sicuro e sostenibile.
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