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Trema ancora il cuore della Campania: il Vesuvio e i Campi Flegrei sotto osservazione

Tre scosse sismiche in Campania tra Vesuvio e Campi Flegrei; monitoraggio continuo dell'INGV per prevenire rischi legati a bradisismo e dinamiche vulcaniche

Trema ancora il cuore della Campania: il Vesuvio e i Campi Flegrei sotto osservazione

Nella giornata di ieri, la Campania ha registrato tre scosse di terremoto, avvertite in alcune aree dalla popolazione locale; gli strumenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) hanno rilevato due eventi superficiali nell’area del Vesuvio e uno nei Campi Flegrei, confermando l’attività sismica che caratterizza la regione. Le scosse registrate sono state: alle 8.35 una magnitudo 2.2 e alle 18.20 una magnitudo 2.6 nel Vesuvio; alle 18.32 una scossa di magnitudo 2.2 ha interessato la zona di Pozzuoli, nei Campi Flegrei; tutti gli eventi sismici sono stati classificati come superficiali, tipici delle dinamiche vulcaniche.

L’evoluzione dell’attività sismica

Negli ultimi anni la Campania è stata teatro di una crescente attività sismica, specialmente nei Campi Flegrei e nel Vesuvio, due dei vulcani più monitorati al mondo; nei Campi Flegrei il fenomeno del bradisismo, caratterizzato dall’alternanza di sollevamenti e abbassamenti del suolo, ha intensificato il suo ritmo; tra il 2021 e il 2023 l’area ha registrato un aumento della velocità di sollevamento del suolo, passando da 10 a 15 millimetri al mese; anche il Vesuvio, pur essendo in uno stato di quiescenza dal 1944, mostra segnali di attività, con un aumento delle emissioni fumaroliche e una frequenza più elevata di terremoti superficiali; questi fenomeni sono legati al movimento di fluidi nel sottosuolo.

Le misure di prevenzione e monitoraggio

Per affrontare questa situazione, sono in corso diversi interventi; l’INGV e la Protezione Civile hanno intensificato il controllo delle aree vulcaniche con reti sismiche, termiche e geochimiche; è stata aggiornata la mappa delle zone rosse per entrambi i vulcani, definendo le modalità di evacuazione per circa 700.000 persone nel caso di un’eruzione del Vesuvio e per decine di migliaia nei Campi Flegrei; campagne di sensibilizzazione sono state lanciate per educare la popolazione su cosa fare in caso di emergenza; nonostante il monitoraggio avanzato, la previsione di eventi eruttivi rimane complessa e gli esperti sottolineano l’importanza di investire nella ricerca e di potenziare ulteriormente i sistemi di allarme precoce.

 

 

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