Elezioni nell’Agro Nocerino Sarnese: territori sfruttati dai “furbetti della politica”
Si avvicinano le elezioni regionali e il territorio dell’Agro Nocerino-Sarnese diventa ambito terreno di conquista per i “professionisti della politica”, spesso estranei alle vere necessità locali e alle sue logiche. Candidati, quasi sempre calati dall’alto dagli apparati politici, occupano ruoli chiave in segreterie ed enti territorialmente strategici, sfruttando uomini e mezzi per consolidare il proprio consenso. Il loro interesse primario non è la possibile risoluzione delle problematiche locali, ma il raccoglimento di voti funzionali alla propria carriera politica.
Una delle questioni più evidenti è la canalizzazione di fondi e risorse verso i territori d’origine di questi esponenti politici, lasciando l’Agro ulteriormente impoverito. Anche il recente Masterplan per l’Agro, che dovrebbe rappresentare una svolta, rischia di rimanere solo sulla carta a causa della scarsa continuità nell’impegno politico baricentrico.
I flussi elettorali: un’arma a doppio taglio
Analizzando i flussi elettorali locali, emerge una frammentazione dei consensi e una tendenza a privilegiare figure estranee al territorio. Questo fenomeno non solo rafforza e legittima il distacco tra politica e cittadinanza, ma contribuisce anche al degrado sociale ed economico delle periferie, da sempre argomento marginale e irrilevante nelle agende elettorali.
La scarsa rappresentatività del territorio in Consiglio Regionale
Aspetto critico dunque è la scarsa rappresentatività della comunità dell’Agro in Consiglio Regionale. Nonostante la sua importanza economica e sociale, l’Agro Nocerino Sarnese è spesso trascurato nelle sedute collegiali, con una rappresentanza politica esigua che non riesce a fare prevalere nelle discussioni le istanze locali all’attenzione regionale. Un vuoto rappresentativo che contribuisce a un ulteriore isolamento del territorio, che resta privo di una voce forte in grado di influenzare le decisioni importanti. L’assenza di una connessione tra politica locale e regionale rende difficile affrontare le problematiche territoriali con la giusta coesione e visibilità.
Una riflessione politica critica
Le elezioni dovrebbero rappresentare una straordinaria opportunità per invertire questa tendenza, ma richiedono una consapevolezza collettiva e criteri di scelta ponderati. È necessario quindi che gli elettori dell’Agro comprendano l’importanza di sostenere figure legate al territorio, capaci di leggerne le istanze e cercare di proporre soluzioni concrete. Un approccio innovativo dovrebbe puntare sulla valorizzazione delle risorse locali, contrastando la dispersione di fondi e garantendo una rappresentanza politica autentica.
Se il voto è lo strumento principale per cambiare le sorti del territorio e pure vero che il popolo elettorsle deve cercare di leggere e vigilare sull’operato degli eletti, superando il tradizionale scetticismo delle promesse storicamente mancate. La sfida resta immutata: trasformare un territorio depresso a ogni latitudine in un laboratorio politico e culturale, capace di riaffermare la propria identità e di spezzare un assurdo ciclo di abbandono che lo caratterizza da decenni con le venute dei candidati calati dall’alto.