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Chi guiderà Angri dopo Cosimo Ferraioli? Una città in cerca di certezze

12 anni di sindacato: il lungo mandato di Cosimo Ferraioli

Se tutto andrà come previsto, Cosimo Ferraioli completerà nel 2026 quasi dodici anni alla guida di Angri, diventando uno dei sindaci più longevi della città. Tuttavia, la sua amministrazione annaspa non poco. Durante il suo decennio Ferraioli ha attuato Piano Urbanistico ereditato dall’epoca Mauri ma socialmente sembra aver allontanato la popolazione dalla politica locale.

Una città stanca tra degrado e disconnessione

Negli ultimi anni, Angri è stata al centro di un’urbanizzazione spinta, accompagnata paradossalmente da un crescente degrado urbano. Negli occhi dei cittadini di “Cosimo”, ormai si legge rassegnazione alla stagnazione. Barcollano e ciechi percorrono strade invase dai rifiuti, dalla mancanza di regole e chiari indirizzi politici in ogni settore della macchina amministrativa, gestita dai responsabili delle unità operative complesse, mentre l’amministrazione sembra “tirare a campare”. La percezione diffusa è quella di una macchina amministrativa bloccata, sostenuta più dai numeri in consiglio comunale che da un reale progetto politico anche per il futuro. C’è smobilitazione per una maggioranza ormai implosa.

Il futuro incerto: chi verrà dopo Ferraioli?

A oggi, non emerge ancora una figura chiara capace di raccogliere l’eredità di Ferraioli. Nonostante alcune auto candidature e i soliti nomi di circostanza, nessun candidato forte sembra avere il profilo adeguato per affrontare le sfide di una città complessa come Angri. Le nuove forze politiche sono chiamate a costruire un programma ambizioso, gestendo e reclutando menti fresche, puntando magari su persone motivate e competenti, elementi caratterizzanti che sono mancati negli ultimi lustri.

Un programma condiviso per rilanciare Angri

La necessità di coinvolgere cittadini e personalità competenti appare motivo pregnante per il futuro della città. Solo una visione politica chiara e partecipata potrà rimettere in moto gli ingranaggi della macchina amministrativa e rispondere alle sfide di una comunità fortemente demotivata dal “pressapochismo” e in cerca di un riscatto necessario. Con un avvertenza: bisogna votare indifferibilmente con il cervello e non di pancia.

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Luciano Verdoliva
Luciano Verdoliva
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