“Cari amici, siete in tanti a chiedermi delucidazioni dopo il mio intervento in consiglio comunale” così esordisce Carmen Fattoruso, a margine di un contesto politico, quello di Angri, sempre più agitato e frammentato. La consigliera comunale, ha comunicato all’assise cittadina, durante la seduta, di volere lasciare il gruppo civico Grande Angri, concludendo così un percorso durato dieci anni al fianco dell’attuale civica a supporto della maggioranza. Una scelta che segna un punto di svolta nel suo impegno per la città e ne spiega il perché.
Le ragioni della decisione
La decisione di Fattoruso è arrivata dopo un periodo al culmine di crescenti e accese divergenze con gli assessori di riferimento, che hanno reso difficile la collaborazione e il lavoro sereno all’interno del gruppo consiliare. “Ho lasciato il gruppo consiliare ‘Grande Angri’. Una decisione sofferta, ma ormai inevitabile. Nell’ultimo periodo una serie di contrasti con gli assessori di riferimento mi hanno causato non pochi disagi e le divergenze, sempre più evidenti, non mi hanno permesso di lavorare con serenità” dice Fattoruso. Le problematiche interne alla lista hanno quindi prevalso sulla sua determinazione a portare avanti progetti apparentemente condivisi. Nonostante la sofferenza, la scelta è stata inevitabile per preservare la propria serenità e il proprio impegno politico.
Il nuovo impegno politico
Con questa separazione, Carmen Fattoruso conferma però il suo impegno verso il bene collettivo e il possibile miglioramento della città. Sebbene non faccia più parte del gruppo Grande Angri, il suo obiettivo rimane lo stesso: lavorare con lealtà, dedizione e responsabilità per il bene della collettività, lontano dalle divisioni interne che, secondo Lei, ne avevano ostacolato l’azione.
Conclusione
L’uscita di Carmen Fattoruso dal gruppo Grande Angri potrebbe comunque segnare una nuova fase per la politica locale, in cui si potrà assistere al compimento di una politica più indipendente e responsabile, lontana da logiche di lista e conflitti interni. La sua dedizione al bene collettivo resta salda, nonostante la separazione quasi “consensuale”.
