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Crisi politica a Scafati: mozione di sfiducia ad Aliberti?

A Scafati la crisi politica si aggrava. Mozione di sfiducia contro il sindaco Pasquale Aliberti proposta da opposizioni e consiglieri dissidenti.

Opposizioni e consiglieri dissidenti contro Aliberti

Crisi politica a Scafati, dove il consigliere “dissidente” Gennaro Avagnano accoglie la sfida della minoranza: “Meglio andare a casa”. Nelle ultime ore, diversi esponenti consiliari all’opposizione hanno avanzato l’idea di una mozione di sfiducia in assise per terminare l’esperienza del sindaco Pasquale Aliberti. Lo scontro è nato circa un mese fa con quattro ex fedelissimi.

Il gruppo consiliare “Scarlato Sindaco” lo scorso sabato è stato protagonista di una conferenza stampa, durante la quale, tra i diversi temi trattati, si è discusso della crisi amministrativa che sta attanagliando palazzo Mayer. Michelangelo Ambrunzo, Corrado Scarlato e Pasquale Vitiello hanno dichiarato di aver già prodotto una bozza di mozione di sfiducia, che sarebbe però dovuta essere estesa al resto delle minoranze, ma soprattutto ai consiglieri Avagnano, Paolo Attianese, Susy Barone e Maria Berritto

Le dichiarazioni di Gennaro Avagnano e le accuse

Questo passaggio è stato reputato fondamentale dalle opposizioni, che hanno dichiarato apertamente la loro volontà di chiudere il terzo mandato alibertiano, ma solo se la crisi all’interno della maggioranza si conferma di natura politica e non legata a possibili nomine di convenienza.

Ipotesi fugata da Gennaro Avagnano, che ha dichiarato: “L’auspicato cambio di rotta non arriva, la condivisione nemmeno. Pertanto, ritengo che la brutta piega presa a livello di gestione da questa amministrazione possa arrecare solo danni alla città, dunque meglio andare a casa, sia attraverso una mozione di sfiducia che dal notaio, perché il sottoscritto non è attaccato alla poltrona, ancor di più quando vede impegno solo per feste e festine e non per servizi e utilità ai cittadini”.

Per il presidente della commissione consiliare Urbanistica, l’amministrazione nell’ultimo anno e mezzo avrebbe ignorato una serie di priorità, tali da far cadere il rapporto di fiducia politica reciproca. Avagnano ha concluso: “Questa mattina le scuole di via Della Resistenza erano al freddo. Mi chiedo chi si doveva occupare di assicurarsi che tutto funzionasse al rientro scolastico, i cantanti?”

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Alfonso Romano
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