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Scafati, sfiducia ad Aliberti: promossa mozione e raccolta firme

Crisi politica a Scafati: tensioni crescenti per la sfiducia al sindaco Aliberti. Opposizione e dissidenti puntano a raggiungere 13 firme.

Opposizione e dissidenti puntano alla sfiducia

L’amministrazione comunale di Scafati, guidata dal sindaco Pasquale Aliberti, si trova sotto pressione per la crisi politica. I civici dell’opposizione, fedeli all’ex candidato sindaco Corrado Scarlato, stanno cercando di convincere i dissidenti della maggioranza a unirsi alla mozione di sfiducia. Nella lista dei dissidenti figurano anche i consiglieri della maggiorenza: Gennaro Avagnano, Susy Barone di Scafati Rinasce, e Paolo Attianese e Maria Berritto di Azzurri. L’obiettivo resta quello di raccogliere almeno 13 firme necessarie per discutere la sfiducia in consiglio comunale.

La mozione di sfiducia e la raccolta firme

Dalle indiscrezioni, riportate anche a mezzo stampa, sarebbero già state raccolte tra le 6 e le 7 firme. La mozione, promossa dai civici, è stata consegnata ai dissidenti, ai quali ora spetta il compito di completare la raccolta firme. La tensione politica cresce mentre si avvicina la conferenza dei capigruppo, convocata per discutere gli allegati al bilancio previsionale. Il bilancio, che deve essere approvato entro il 28 febbraio, rappresenta un punto fondamentale per il futuro dell’amministrazione.

La crisi politica nella maggioranza

Nella maggioranza emergono critiche all’operato del sindaco Aliberti, manifestate con l’assenza di dialogo e condivisione. Nonostante le tensioni, alcuni dissidenti continuano a dichiarare la loro permanenza in maggioranza, aumentando l’incertezza sull’esito della sfiducia. L’opposizione, inclusi Fratelli d’Italia e l’ex sindaco Cristoforo Salvati, osserva con attenzione gli sviluppi, sottolineando le difficoltà dell’amministrazione a gestire il piano di riequilibrio pluriennale e altre questioni chiave.

Il bilancio come banco di prova

La votazione sul bilancio previsionale è vista come il momento fondamentale per verificare la tenuta dell’amministrazione. La presenza di una giunta ristretta e le difficoltà nell’approvare provvedimenti strategici stanno alimentando il malcontento tra le fila della maggioranza e dell’opposizione. La possibilità di raggiungere le 13 firme per portare la mozione di sfiducia in consiglio comunale resta la svolta per questa crisi.

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