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Chi c’è in ascolto? Un’adunata per Angri che potrebbe essere…

Un progetto per rinnovare Angri, ristabilire la fiducia dei cittadini, promuovere partecipazione e creare una governance risolutiva.

Un nuovo inizio per Angri

Angri. È tempo di raccogliere adesioni e immaginare un nuovo progetto per la città. Chi c’è in ascolto? Si faccia avanti! C’è la necessità di voltare pagina e riconquistare la fiducia dei cittadini, ormai abituati a una incredibile autogestione che inizia già dalle porte dei loro condomini. Prossimamente bisogna ristabilire le regole sociali e civili, promuovere le buone pratiche e, soprattutto, sradicare quella malafede e quei retro pensieri che hanno frenato il processo di crescita della città alimentando un pericoloso “nullismo”.

La distanza tra cittadini e amministrazione

Non intendo attribuire colpe al primo cittadino o alla sua maggioranza, ma è altrettanto vero che non si può aspirare a un’assoluzione quando manca un autentico senso di appartenenza alla comunità. Entrare in un luogo istituzionale passando dal sottoscala denota la mancanza di empatia tra il primo cittadino e i suoi concittadini.

Il ruolo dei vasi comunicanti nella città

Angri è come un sistema di vasi comunicanti, un crocevia di idee spesso abortite, un luogo dove le persone dovrebbero sentirsi parte di un flusso unico, e invece restano isolate. Ci stiamo avvicinando o allontanando? La politica dovrebbe essere un ponte tra i cittadini, e invece è diventata un totem inaccessibile, un segnale che non arriva mai a destinazione. Troppi ponti levatoi sono rimasti sollevati, troppe distanze si sono consolidate tra chi governa e chi vive davvero la città.

Un cambiamento necessario: da amministrazione passiva a governance risolutiva

Da qui in avanti, si facciano avanti uomini e donne caratterialmente forti e dalla competenza necessaria per cercare di prendere in mano il timone della città. È indispensabile ristabilire regole semplici e chiare e dare atti di indirizzo in ogni settore della macchina comunale. Il prossimo voto rappresenterà un passaggio decisivo: si dovrà ancora scegliere tra un’amministrazione passiva e una governance risolutiva, capace di affrontare il confronto – un confronto che è mancato anche a causa di un’opposizione troppo remissiva nei confronti di una maggioranza senza chiari intenti.

Rompere il silenzio e comunicare il “vorrei fare”

Non si può più restare celati dietro il riserbo o le trattative da locanda: è necessario comunicare il “vorrei fare”. Angri non può restare un mondo capovolto, dove chi amministra appare distante e chi vive il territorio si sente smarrito. Servono coordinate chiare e semplici e la conoscenza del territorio. C’è la necessità di una nuova visione, un nuovo messaggio in ascolto, non il riflesso di una politica che si guarda allo specchio e si riconosce sempre uguale.

Il tempo di un confronto serio e costruttivo

È tempo di un’adunata, di un confronto serrato, anche tra idee divergenti, nelle piazze, perché il dibattito è necessario per costruire qualcosa di diverso e normale. Io sono qui.

I narratori pluviali: storie e quotidianità contadina lungo il fiume Sarno

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Luciano Verdoliva
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