Abuso di alcol ad Angri, si accende la polemica. Giovani soccorsi per malori dopo una sbronza di Carnevale
Sbronzata di Carnevale dolorosa ad Angri, il caso dell’ultimo sabato sera preoccupa politica e privati. Lo scorso week end diversi ragazzi, alcuni minorenni, sono dovuti ricorrere all’aiuto degli operatori sanitari in seguito a malori derivanti dall’abuso di alcol. Un episodio che purtroppo si inserisce in un contesto già molto difficile come quello dell’Agro, dove le notizie di abuso di alcol e di una gestione forse non sempre corretta delle attività di somministrazione continuano a rincorrersi a un ritmo preoccupante.
La riflessione dell’assessore Maria D’Aniello
L’ultimo episodio ha suscitato nell’assessore delegata alle Politiche Sociali e al commercio Maria D’Aniello lo sdegno e l’ira su un problema di natura sociologica, che ha bisogno di interventi molteplici in campi d’intervento anche diversi tra loro. “Quello che è successo è un fatto grave e rappresenta un campanello d’allarme non solo per la somministrazione illegale di alcol ai minorenni, ma anche per il disagio giovanile più profondo che li porta a cercare lo ‘sballo’ a tutti i costi”, ha spiegato la D’Aniello. “Da un lato bisogna intensificare i controlli nei locali per far rispettare il divieto di vendita di alcol ai minori; dall’altro è necessario avviare un percorso di ascolto e prevenzione, magari coinvolgendo scuole, famiglie, psicologi e associazioni, avviare centri di aggregazione giovanili, incentivare le passioni dei giovani attraverso la cultura, lo sport, ma soprattutto stare più lontani dai cellulari e dalla tecnologia che li isolano ancor di più”.
L’opposizione e le richieste dei privati
D’altro canto, l’opposizione politica in città, con il consigliere comunale Domenico D’Auria, pone l’accento sulle responsabilità indirette dell’amministrazione del sindaco Cosimo Ferraioli, reputata incapace finora di trovare un equilibrio rispetto alle attività che avanzano questa serie di servizi. “In passato ci siamo opposti a un’ordinanza di chiusura dei locali per motivi di ordine pubblico, e lo rivendicherò sempre. Perché la soluzione non è chiudere tutto o tenere tutto aperto e basta, ma riuscire a lavorare per trovare un equilibrio tra le parti. Lavorare quindi per una movida di qualità, e non di degrado”, ha dichiarato D’Auria, chiedendo interventi mirati come controlli serali da parte delle forze dell’ordine e un Daspo per chi si rende protagonista di episodi vandalici o violenze nel centro storico.
Anche i privati chiedono maggiore sicurezza e controllo, come affermato dal ristoratore del centro storico Gianluigi Esposito: “A volte le situazioni sfuggono di mano, non bisogna giudicare a priori negativamente il gestore del locale. Bisogna riflettere invece su una cultura del bere da costruire in nuove generazioni sempre più in difficoltà. Ad Angri le attività lavorano molto bene e ricercano la qualità, ma hanno bisogno di un Comune che si prenda le proprie responsabilità e li aiuti”.