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Nocera Inferiore, sanità pubblica e liste d’attesa: la denuncia di Ilaria

Nocera Inferiore. Liste d’attesa interminabili o interventi a pagamento. Ilaria De Prisco denuncia la sanità pubblica e si opera in Emilia-Romagna.

Liste d’attesa infinite e sanità a pagamento

Ilaria De Prisco, giovane donna di Nocera Inferiore, ha dovuto affrontare un’amara verità: nel sistema sanitario campano un cittadino che ha bisogno di cure si trova di fronte a una scelta assurda e insostenibile. O si attende anni per un intervento, con liste d’attesa interminabili, oppure paga migliaia di euro per accedere alla stessa prestazione in regime di libera professione intramoenia.

“È una vergogna assoluta – denuncia Ilaria – perché il medico che mi ha visitata mi ha prospettato due alternative: aspettare un tempo indefinito o pagare 4.500 euro per essere operata subito nella stessa struttura pubblica. Ma come si può accettare un sistema del genere?”. La sua indignazione cresce quando comprende che non si tratta di un caso isolato, ma di una prassi diffusa. “In pratica, chi non ha risorse economiche deve rassegnarsi a convivere con il problema. Chi può permetterselo, invece, accede subito alle cure. Dove sta l’equità del Servizio Sanitario Nazionale?“.

Ilaria sottolinea l’amarezza di chi si sente tradito da un sistema che dovrebbe garantire a tutti il diritto alla salute. “Tutti parlano di difendere i cittadini, ma alla fine sono solo chiacchiere. La realtà è che la sanità pubblica è diventata un lusso per pochi, mentre chi ha realmente bisogno è costretto a fare sacrifici enormi o a rinunciare alle cure”.

La soluzione in Emilia-Romagna

Dopo aver cercato alternative, Ilaria ha trovato una soluzione lontano dalla sua regione. “Per fortuna, ho conosciuto il dottor Aniello Montalbano, che mi ha visitata e operata in un ospedale pubblico in Emilia Romagna. Non solo non ho dovuto pagare cifre folli, ma ho trovato una struttura organizzata ed efficiente, che ha tenuto conto anche delle mie esigenze di spostamento e di lavoro”. Il personale medico e infermieristico l’ha accolta con professionalità e attenzione, sottolinea la paziente, a dimostrazione che una sanità pubblica di qualità è possibile, ma purtroppo non conforme in tutto nel resto del continente, sopratutto nel meridione.

Il caso di vissuto da Ilaria De Prisco solleva ancora tanti interrogativi sul “sistema sanitario locale”. “Per curarsi, oggi bisogna individuare il medico giusto, trovare una struttura disponibile e spesso affrontare viaggi di centinaia di chilometri. Questo non è un sistema sanitario equo. Perché in alcune regioni si deve pagare e in altre no? Perché non si garantisce a tutti lo stesso diritto alla salute?” dice De Prisco.

La sua denuncia si conclude con un appello che vuole essere un amplificatore: “Non possiamo accettare passivamente questa situazione. La sanità pubblica deve essere garantita per tutti, senza distinzioni di reddito o residenza. Bisogna cambiare, e bisogna farlo in fretta, perché nessuno dovrebbe essere costretto a scegliere tra pagare o restare malato”. Oggi ammalarsi, sopratutto in Campania, significa rischiare la vita oppure gravi danni permanenti.

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Luciano Verdoliva
Luciano Verdoliva
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