Annullato il decreto di accusa
Una svolta nell’inchiesta Fondovalle Calore: la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio il decreto con cui veniva contestato il reato di associazione a delinquere a Luca Cascone, consigliere regionale della Campania. Cascone era stato coinvolto in uno dei filoni d’indagine legati agli appalti per la Fondovalle, inchiesta culminata con l’arresto dell’ex sindaco di Agropoli, Franco Alfieri.
Le parole di Cascone
«Qualche ora fa mi è stata comunicata una buona notizia: la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio il decreto con cui mi veniva contestato il reato di associazione a delinquere – ha scritto Cascone su Facebook –. Il mio auspicio ovviamente è che questo atto possa essere un primo passo verso la risoluzione di una problematica che mi ha visto inaspettatamente coinvolto».
Il consigliere ha espresso fiducia nell’operato della magistratura: «Continuo ad attendere con serenità che gli organi inquirenti e la magistratura possano continuare le loro attività: valutare questa sentenza, e continuare nelle attività di approfondimento e verifica di tutti i documenti e le circostanze, per poter confermare la mia totale estraneità ai fatti che mi sono stati contestati».Mesi difficili, ora un segnale positivo
«Non posso negare che sono state, e fino alla soluzione finale lo saranno ancora, settimane e mesi difficili e pesanti psicologicamente (e non solo) per me, per la mia famiglia e per tutti gli amici e le persone che mi (e ci) vogliono bene – ha aggiunto Cascone –. Da oggi sembra che possa iniziare a vedersi una flebile luce in fondo al tunnel».
Il lavoro del collegio difensivo
Nel lungo post social, Cascone ha voluto ringraziare il suo collegio difensivo, sottolineando l’impegno costante profuso nella costruzione di una solida strategia giuridica:
«Voglio ringraziare tutto il collegio difensivo: soprattutto il mio avvocato Cecchino Cacciatore, che considero un amico ed un fratello maggiore; da ottobre per mesi interi sono stato tutti i pomeriggi al suo studio per assistere e condividere il lavoro su tutti i documenti, alle relazioni ed agli atti che abbiamo sviscerato e recuperato presso i vari enti per redigere le varie memorie depositate».
Un pensiero anche per l’avvocato Massimo Ferrandino, che si è «subito impegnato, non appena coinvolto, e con grande pazienza ci ha aiutato a coordinare tutte le attività», e per il professor Franco Coppi, che ha partecipato all’udienza, contribuendo «con la sua grande esperienza a rafforzare la convinzione nel lavoro fatto e della nostra tesi di estraneità».
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