Introduzione al caso
A Pagani con sentenza di ieri, il TAR ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato da un gruppo di cittadini contro la delibera della Commissione Straordinaria di Liquidazione (CSL), che aveva approvato l’alienazione di alcuni beni immobili appartenenti al patrimonio comunale. Il ricorso mirava a bloccare la vendita degli immobili inseriti nel piano di dismissione dei beni comunali, passaggio essenziale per l’attuazione della procedura di dissesto dell’Ente.
Il ricorso e la sua motivazione
I ricorrenti contestavano, tra l’altro, l’iter seguito dalla CSL e l’individuazione degli immobili alienabili, sostenendo la violazione di interessi diffusi e generali della collettività . Tuttavia, il TAR ha ritenuto inammissibile l’impugnativa, evidenziando l’assenza di un interesse diretto, concreto e attuale da parte dei ricorrenti, come richiesto dall’ordinamento per la legittimazione ad agire. La sentenza sottolinea che la semplice appartenenza alla comunità cittadina non legittima automaticamente a contestare decisioni di natura patrimoniale adottate nell’ambito di un dissesto finanziario.
Le difese del Comune di Pagani

Fondamentale si è rilevato il lavoro certosino svolto dall’avvocato Virginia Galasso, legale dell’Ente, che ha seguito con competenza e rigore l’intero iter procedurale, contribuendo in modo determinante a chiarire i profili giuridici della vicenda e a tutelare l’operato della Commissione Straordinaria di Liquidazione. Grazie a questa azione difensiva puntuale e coerente, è stato possibile giungere alla dichiarazione di inammissibilità del ricorso da parte del TAR, scongiurando un potenziale blocco del procedimento di alienazione.
Le difese del Comune di Pagani
Con la vendita degli immobili si realizzerà , infatti, il recupero della massa attiva, elemento imprescindibile per la ricostruzione della capacità finanziaria dell’Ente di Piazza Bernardo D’Arezzo. Tale operazione consente di destinare risorse fondamentali alla liquidazione della massa passiva e rappresenta un passo decisivo verso la chiusura dell’annosa procedura di dissesto finanziario previsto per quest’anno appunto. L’eventuale blocco dei beni oggetto di vendita avrebbe messo seriamente in discussione il percorso di risanamento, compromettendo gli sforzi finora compiuti. Un esito evitato proprio grazie all’efficace e puntuale intervento dell’Avvocatura e, in particolare, dell’avvocato Virginia Galasso.
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