Una messa per ricordare la tragedia
Si è tenuta nella serata di ieri, presso il Duomo di Episcopio, la celebrazione eucaristica in memoria delle vittime della frana di Sarno del 5 e 6 maggio 1998, che provocò 137 morti e segnò in modo indelebile la storia della città. La funzione religiosa, officiata da Don Antonio Calabrese, ha rappresentato un intenso momento di raccoglimento per l’intera comunità.
Il corteo silenzioso fino al monumento
Al termine della Santa Messa, un corteo silenzioso ha attraversato le strade più colpite dalla tragedia, fino a Viale Margherita, dove sorge il monumento commemorativo con incisi i nomi delle vittime. Lì è stata deposta una corona d’alloro in loro onore. Il corteo ha visto la partecipazione di familiari delle vittime, cittadini e rappresentanti delle istituzioni civili, religiose e militari.
Presenti le autorità locali e provinciali
Alla commemorazione erano presenti il Sindaco di Sarno, Francesco Squillante, con l’Amministrazione Comunale, il Prefetto di Salerno Francesco Esposito, il Questore Giancarlo Conticchio, il Colonnello Filippo Melchiorre dei Carabinieri, il Tenente Colonnello Domenico Argento del Battaglione Vulture, il Capitano Gabriele Borbone della Guardia di Finanza, oltre a numerosi sindaci dell’Agro Sarnese-Nocerino e il Sindaco di Striano.
Le parole del sindaco: “Impegno per il bene comune”
Nel suo intervento, il sindaco Squillante ha ricordato il dolore e la forza di quei giorni: «Sarno conobbe il dolore più profondo, ma anche la forza della solidarietà. Ricordiamo il coraggio dei soccorritori, il lavoro instancabile dei volontari, l’abbraccio silenzioso tra sconosciuti che si tendevano la mano».
Il ricordo che diventa responsabilità collettiva
«È proprio in quei gesti – ha aggiunto – che si è mostrata la vera identità della nostra città: una comunità resiliente che non si è arresa. Da allora, molto è stato fatto, ma molto resta da fare. Dobbiamo continuare a investire nella sicurezza, nella prevenzione e nella tutela ambientale. Il vero omaggio a chi non c’è più è proteggere chi c’è». E ha concluso rivolgendosi ai familiari delle vittime: «La vostra forza è parte viva di ciò che Sarno è diventata».