Un’altra notte di fiamme tra Scafati e Angri
L’ennesimo incendio ha devastato una vasta area commerciale in via Orta Longa, nel cuore della zona industriale al confine tra Scafati e Angri, trasformandola ancora una volta in un teatro di fiamme e paura.
Un nuovo episodio che fa riflettere su come l’intera fascia a ridosso tra i due comuni sia diventata una polveriera ambientale, dove il rischio di incendi si è trasformato in una preoccupante ciclicità. La zona è tristemente nota per precedenti roghi, come quello che colpì un capannone per lo stoccaggio di rifiuti nella zona industriale denominata Taurana, distante pochi chilometri. Solo pochi mesi fa, un incendio simile devastò un impianto simile in via delle Industrie, sempre a Scafati. E ora, a bruciare, è stata un’area adibita a mercatino, ridotta in cenere nel cuore della notte.
Un ecosistema fragile che continua a bruciare
La frequenza e l’entità di questi eventi pongono interrogativi profondi sulla gestione ambientale, urbanistica e sanitaria del territorio. L’intera area è già spesso soggetta a ordinanze restrittive che vietano, in via precauzionale, la consumazione di ortaggi e frutta coltivati nei campi adiacenti, con conseguenze gravi sull’agricoltura e sull’economia contadina, già allo stremo.
Quella che un tempo era una terra fertile oggi appare devastata da un ecosistema in sofferenza, segnato anche da allagamenti ricorrenti e fenomeni di dissesto idrogeologico. È evidente che non bastano più le misure emergenziali: servono regole più stringenti, rigidi controlli, un piano di sicurezza ambientale integrato e la presenza costante dello Stato, della Regione e dei Comuni latitanti. Perché ogni nuovo incendio rischia di portarsi via un pezzo di futuro, in una terra che continua a bruciare nel silenzio.
