Il patrono dell’anima angrese
Angri. È il momento della passione e della fede. Sotto il manto di San Giovanni Battista si manifesta spirito di appartenenza e solennità. Lui è il patrono e il riferimento dell’identità angrese. La festa non è solo un appuntamento religioso, ma un crocevia di fede, tradizione, emozione e memoria condivisa. Sono tutti coinvolti: giovani, anziani, famiglie intere, emigranti che ritornano alle terre natie per “sentirsi a casa”. Non mancano viaggiatori incantati, presi dalla bellezza di un rito che si è fortificato nei secoli: le strade si illuminano, le campane risuonano, le cucine ribollono, i cuori si aprono. La celebrazione di San Giovanni è un intreccio sacro e popolare, dove la fede si fonde con il folclore, il cielo incontra la terra, e ogni angrese riscopre le proprie radici.
Fuochi e fede: la liturgia del popolo
Il fragore dei fuochi d’artificio è il rito di accoglienza del Santo lungo le strade della città e delle sue periferie, quasi una liturgia popolare, atto di fede e rito propiziatorio. Si narra, e ancora oggi si crede, che quanto più i fuochi salgono alti nel cielo e brillano con forza, tanto più il Santo ascolta le preghiere, intercede per i devoti, protegge i raccolti e benedice le famiglie.
Ogni botto è un grido che rompe il silenzio con un messaggio di speranza, ogni luce è una preghiera che si alza verso il cielo. E durante la Peregrinatio, il passaggio della statua tra le strade e i quartieri, l’atmosfera si fa intensa, carica di emozione e commozione. Alla domanda: “Dove sta ora San Giovanni?”, c’è chi, con occhio esperto, riesce quasi a localizzare la statua osservando il ritmo dei fuochi, come se ogni botto fosse una risposta, ogni batteria un segnale, ogni scintilla una direzione.
Segni moderni di una devozione antica
Nel tempo anche l’identità della festa si è trasformata e adeguata ai nuovi codici di comunicazione. In questi giorni, Angri si veste di festa e tante magliette pronte a declinare l’immagine del Santo Patrono. La devozione ha assunto anche forme nuove, originali, creative. Le magliette con l’immagine del Santo sono diventate simboli di appartenenza, cimeli affettivi e piccoli atti d’amore. Le si trova in ogni stile: tradizionale, stilizzata, pop, moderna, con disegni digitali o reinterpretazioni artistiche. C’è chi lo preferisce serio, chi sorridente, chi in posa da guerriero. Persino l’intelligenza artificiale è entrata nella devozione, dando vita a nuove icone. Ma tutte, in fondo, portano un solo messaggio: San Giovanni è con noi, ovunque andiamo.
Braciola e ragù: il pranzo della gratitudine
Nel giorno della festa, la tavola si riempie di profumi intensi e gesti antichi: la braciola nel ragù non è solo un piatto, ma un rito familiare e comunitario. È il pranzo di ringraziamento, l’abbraccio che unisce devoti e parenti, un tempo lento dove ogni boccone racconta il legame tra il cielo e la terra, tra il Santo e il popolo.
San Giovanni non è solo un Santo: è l’abbraccio di una comunità intera, il battito del cuore di Angri. In ogni preghiera, in ogni fuoco, in ogni braciola condivisa, c’è la promessa che nessuno sarà mai solo.
Emergenza rifiuti e gabbiani, Angri stretta nella morsa
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