Un’impresa oltre l’acqua
La vita concede sempre altre occasioni. A 49 anni, Paolo Fattoruso, originario di Angri, ha attraversato lo Stretto di Messina. Ma il vero viaggio non è stato quello tra le sponde di Sicilia e Calabria: è stato quello dentro di sé, nella fatica, nella voglia di ricominciare, nella sfida che ha seguito un momento buio, segnato dalla malattia.
Non era un nuotatore di professione, né un atleta veterano. Eppure, ha trovato nella passione per il nuoto una via di salvezza, un’ancora per ritornare a vivere con intensità e speranza.
Il sogno che nasce dalla sofferenza
La malattia non ha piegato Paolo, anzi, lo ha trasformato. Non ha scelto di subire, ma di reagire. E ha scelto di farlo tuffandosi – letteralmente – in una nuova sfida: nuotare nello Stretto di Messina, uno dei percorsi più affascinanti e impegnativi del nuoto in acque libere.
Non contano solo i chilometri percorsi, le bracciate o le correnti affrontate. Conta il messaggio, la storia, la determinazione. Paolo ci insegna che non esistono limiti quando la volontà è più forte della paura.
Il messaggio di Paolo
La sua non è solo un’impresa atletica, è un simbolo. È un invito a non rimandare, a credere nei propri sogni anche quando sembrano irraggiungibili. Paolo Fattoruso ha dimostrato che non è mai troppo tardi per mettersi in gioco, per cambiare direzione, per scegliere di vivere.
Come scriveva Cesare Pavese: «L’unica gioia al mondo è cominciare. È bello vivere perché vivere è cominciare, sempre, ad ogni istante.» Con il suo gesto, Paolo lancia un messaggio forte e limpido: attraversa le tue paure, abbraccia la vita. Sempre.
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