L’opposizione solleva dubbi sulla scelta del Comune di affidare l’appalto dello stadio Vitiello a una CUC pugliese.
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Un affidamento fuori Regione che fa discutere
Nel cuore dell’estate, a Scafati si riaccende il dibattito politico attorno alla trasparenza amministrativa. A far discutere è l’affidamento dei lavori per l’adeguamento normativo e l’efficientamento energetico dello stadio comunale “G. Vitiello”, per un importo vicino al milione di euro. L’intervento, finanziato tramite il bando “Sport e Periferie 2023”, è stato assegnato alla Centrale Unica di Committenza del Lago di Occhito, con sede a Carlantino, in provincia di Foggia. Un piccolo Comune di appena 763 abitanti, lontano decine di chilometri da Scafati, che improvvisamente entra nella gestione di una delle opere più importanti della città.
A sollevare la questione è il consigliere comunale Michele Grimaldi, capogruppo del Partito Democratico, che ha protocollato un’interrogazione consiliare in forma scritta, chiedendo spiegazioni su questa scelta tanto inusuale quanto delicata.
Dubbi e interrogativi sul metodo seguito
Grimaldi ricorda che fin dal 2017, con la Commissione straordinaria insediata dopo lo scioglimento del Comune, Scafati aveva aderito a una convenzione con il Provveditorato interregionale alle Opere pubbliche per Campania, Molise, Puglia e Basilicata, affidando a questo organismo le procedure di gara sopra soglia, in nome della trasparenza e della legalità. Convenzione confermata nel 2021 dalla Giunta Salvati e mai formalmente disconosciuta.
A fronte di ciò, l’opposizione chiede se l’intervento risulti regolarmente inserito nel programma triennale delle opere pubbliche 2025–2027 e nell’elenco annuale; se la convenzione con il Provveditorato sia ancora valida o sia stata revocata; se esistano motivazioni precise che abbiano portato alla scelta di non rinnovarla; se invece è ancora in vigore, perché non sia stata utilizzata in questa occasione; se esiste una convenzione sottoscritta con la CUC del Lago di Occhito; e, infine, come sia maturata la decisione di rivolgersi a un Comune così distante per un intervento strategico come quello sullo stadio Vitiello.
Grimaldi: “Si balla in Puglia, ma con cautela”
Con tono ironico ma fermo, Grimaldi richiama il celebre brano di Caparezza, “Vieni a ballare in Puglia”, come colonna sonora di quella che definisce una “scelta tutta da chiarire”. E precisa: “Siamo i primi a volere che i lavori inizino quanto prima, per offrire una struttura all’altezza della nostra città e della Scafatese. Ma vogliamo anche che i soldi pubblici vengano spesi bene, in modo trasparente, nel rispetto delle regole e con la massima tutela dell’interesse collettivo”.
Nell’attesa di risposte ufficiali, il consigliere confida che la scelta di affidarsi a Carlantino sia stata fatta con criteri chiari e giustificabili. Perché, conclude, “il Comune può anche decidere di andare a ballare in Puglia, ma lo faccia per buone e giuste ragioni”.
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