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Slegati. La Lega perde altri pezzi: ad Angri è cancellata

D’Aniello, Aversa e Manzo lasciano il partito: “Traditi i valori fondanti. Ora avanti con responsabilità e coerenza”

La frattura è compiuta

L’Agro Nocerino-Sarnese non è più terra di Lega. Dopo settimane di malumori e silenzi eloquenti, il distacco è diventato ufficiale. Il primo a rompere gli indugi è stato il consigliere provinciale Giuseppe Del Sorbo, che nei giorni scorsi ha annunciato l’uscita dal partito con una nota articolata e intensa, in cui ha parlato di un partito “lontano dalle persone” e di un legame “spezzato con la base”.

Poco dopo, anche altri tre rappresentanti istituzionali del Comune di Angri hanno formalizzato il loro addio: si tratta dell’assessora Maria Immacolata D’Aniello e dei consiglieri comunali Carla Manzo e Giuseppe Aversa, che hanno condiviso pubblicamente il loro allineamento alle posizioni di Del Sorbo.

Le motivazioni dell’uscita

“La dichiarazione di Del Sorbo – scrivono in una nota congiunta D’Aniello, Manzo e Aversa – ha saputo esprimere in modo chiaro e sincero il disagio che viviamo da tempo”. I tre rappresentanti locali parlano di un “progressivo distacco tra il partito e le esigenze reali delle persone”, e di una perdita di senso rispetto ai valori che, nel 2018, li avevano spinti ad aderire con entusiasmo al progetto di Matteo Salvini: “Rispetto dei territori, dialogo costante e appartenenza a un disegno politico condiviso”.

Una rottura profonda e non più sanabile. “Abbiamo, insieme, deciso di lasciare la Lega, con la consapevolezza e la serenità di aver fatto la nostra parte in questo percorso fatto di impegno, ascolto e dialogo. Andiamo avanti con la stessa passione e con il senso di responsabilità che hanno sempre guidato il nostro operato”.

Una diaspora ormai definitiva?

Con queste uscite, la Lega appare politicamente cancellata dall’Agro Nocerino, dove già da mesi si registravano segnali di disaffezione profonda. L’inizio della crisi risale all’addio di Pietro Sessa da Pagani, seguito da una serie di distinguo in altri Comuni come San Marzano sul Sarno, Sarno, San Valentino Torio e Sant’Egidio del Monte Albino. Il disfacimento è diventato una fuga di massa.

Ora resta da capire quale sarà il destino politico dei fuoriusciti e se confluiranno in altri partiti del centrodestra, come Forza Italia o Fratelli d’Italia, che da tempo osservano con interesse l’evoluzione interna del Carroccio. Ma una cosa è certa: nell’Agro, la stagione leghista si è definitivamente chiusa senza possibili rilanci.

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