Scafati. Il caos intorno al centro anziani di San Pietro apre a nuove riflessioni sul funzionamento dei centri diurni dedicati alla terza età. Le strutture sono governate da un delicato sistema associativo legato alle attività amministrative, unendo così l’identità di una società di terzo settore a una cornice pubblica con risultati a volte esplosivi come quelli degli ultimi mesi.
Origine dei centri anziani
I cosiddetti “centri anziani” nascono ufficialmente a seguito della legge regionale 21/89 e arrivano ben presto nel territorio scafatese, diventando degli strategici luoghi di aggregazione di una componente che in città rappresenta sempre più la maggioranza numerica della popolazione rispetto alle generazioni precedenti. Nei successivi venti anni dalla prima legge regionale ci sono state diverse modifiche ed integrazioni fino alla Legge Reg. n.11 del 23/10/2007, che ha di fatto proposto una nuova organizzazione generale mirata ad una maggiore trasparenza economica e gestionale dei vari centri, inserendo nuovi obblighi in materia.
Compito dei consigli comunali
Avute le leggi regionali, è stato compito dei consigli comunali aggiornarsi volta per volta alle nuove disposizioni normative o alle nuove necessità palesate dai vari centri. Il comune di Scafati al momento può contare su tre centri anziani, tutti in buona salute da un punto di vista di presenze. Oltre al centro anziani di San Pietro, importanti sono anche le strutture della villa comunale e della frazione di Bagni, per un totale di oltre un migliaio di iscritti.
Le caratteristiche dei centri anziani
Il primo, immerso nel patrimonio verde scafatese, è un luogo di incontro soprattutto d’estate, anche vista la presenza di un campo da basket utilizzato spesso per altre iniziative. Nella frazione di Bagni in tal senso diverse volte gli anziani hanno utilizzato la piazza antistante il Santuario per organizzare serate di ballo e non solo. Del resto tutte le strutture hanno tante attività comuni, ma diverse situazioni da gestire in termini di equilibri interni.
Regolamenti e gestione
Secondo regolamenti, per ultimo quello comunale, i vari centri devono essere organizzati attraverso una presidenza e un comitato di gestione, a cui si riferiscono compiti molto specifici e particolari, con responsabilità anche di tipo erariale non solo nei confronti dei tesserati, ma anche dello stesso comune. Le cariche, di durata biennale, devono essere rinnovate entro il 30 settembre, termine superato a San Pietro nel caso della seconda elezione dopo l’annullamento del primo appuntamento ad ottobre per dubbi sulla regolarità dell’esercizio di voto.
Tensioni interne
Momenti di voto che sono solo leggermente meno tesi nelle altre strutture, dove finora nelle maggior parte delle volte si è sempre trovata una quadra interna per garantire stabilità alle attività dei vari centri.