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Antenne telefoniche a Scafati: il TAR sospende l’ordinanza del Sindaco

Il TAR accoglie il ricorso di Wind Tre e sospende l’ordinanza anti-antenne di Scafati. Avagnano: "Regolamentazione necessaria, non provvedimenti improvvisati".

Antenne telefoniche a Scafati: il TAR sospende l’ordinanza del Sindaco

Il Tribunale Amministrativo Regionale della Campania, sezione di Salerno, ha sospeso l’ordinanza n. 12 del 24 marzo 2025 emanata dal Sindaco di Scafati per bloccare l’installazione di antenne e ripetitori di telefonia mobile sul territorio comunale. Il provvedimento, impugnato dalla Wind Tre Spa, prevedeva la sospensione per dodici mesi di qualsiasi autorizzazione e attività legata alla telefonia mobile, motivandolo con il principio di precauzione a tutela della salute collettiva. Tuttavia, il giudice amministrativo ha accolto l’istanza cautelare della società ricorrente, ritenendo che il divieto imposto fosse eccessivo e in contrasto con il diritto all’attivazione degli impianti già autorizzati. La decisione del TAR consente così la ripresa dei lavori, compresi quelli per l’impianto situato in Via Fosso dei Bagni 41. La trattazione collegiale della causa è fissata per il 7 maggio 2025.

La reazione del consigliere Avagnano: “Un’ordinanza farlocca”

Il consigliere comunale Gennaro Avagnano ha commentato duramente la decisione del TAR, sottolineando la prevedibilità della sospensione del provvedimento sindacale: “Verrà smontata e superata al primo ricorso…”, aveva dichiarato nei giorni scorsi, e così è stato. Secondo Avagnano, l’ordinanza era priva di solide basi giuridiche e rischia ora di costare al Comune anche le spese legali. “La città sulla proliferazione di installazione di antenne ha bisogno di una regolamentazione adeguata alle esigenze delle nostre comunità, senza intaccare il diritto dei colossi della telefonia”, ha aggiunto, evidenziando la necessità di un intervento strutturale piuttosto che di provvedimenti d’urgenza facilmente impugnabili.

Verso una regolamentazione più efficace

La questione della proliferazione incontrollata di antenne e ripetitori continua a destare preoccupazione tra i cittadini e gli amministratori locali. Avagnano ha ribadito l’importanza di un regolamento chiaro e vincolante per evitare speculazioni sui terreni destinati agli impianti: “Va fermata la speculazione in atto da parte di privati nell’acquisto di terreni appetibili per l’installazione, mentre nessuno tutela l’interesse pubblico”. In Commissione Ambiente e Bilancio è in corso la discussione su un nuovo regolamento che prevede il monitoraggio delle onde elettromagnetiche e un dialogo con i gestori di telefonia per bilanciare il diritto all’installazione con la tutela della salute pubblica. “Abbiamo bisogno di norme chiare e non di atti come questa ordinanza farlocca fermata dalla giustizia amministrativa”, ha concluso Avagnano.

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