I primi roghi alimentati da caldo e siccità
Le alte temperature e la siccità estrema di questi giorni stanno alimentando i primi grandi incendi boschivi in Campania. Canadair ed elicotteri antincendio sorvolano le vallate cercando di contenere roghi che divorano ettari di vegetazione, soprattutto nelle aree interne dell’Appennino campano. Scene purtroppo sempre più frequenti, che ogni estate lasciano danni irreparabili al paesaggio e al fragile ecosistema regionale.
Un ecosistema sempre più fragile
Gli incendi compromettono gravemente l’equilibrio idrogeologico, aumentano il rischio di frane e dissesti e accelerano la perdita della biodiversità. A questo si aggiunge l’assenza cronica di piani di riforestazione e una gestione insufficiente del patrimonio boschivo.
Non basta l’emergenza, serve prevenzione
Di fronte a questa emergenza ormai ciclica, non bastano più gli interventi in emergenza: serve un piano integrato di prevenzione e riforestazione, con controllo del sottobosco, sorveglianza attiva, formazione dei volontari e investimenti strutturali mirati.
Una strategia condivisa per salvare il territorio
È tempo che Comuni, Province, Regione e Governo costruiscano una strategia condivisa per spegnere gli incendi prima che divampino, proteggere le nostre montagne e dare al territorio una reale possibilità di rigenerazione ambientale.













