La denuncia: “Angri vive un medioevo culturale”
Angri, vuoto culturale, la favola delle politiche sociali e un decadimento che segna l’anima della città. È questa la riflessione amara di Gianluigi Esposito, segretario cittadino del Partito Democratico, che in un post social mette a nudo quello che definisce “il medioevo culturale” seguito a undici anni di amministrazione di Cosimo Ferraioli. Un atto d’accusa netto contro l’impoverimento del dibattito pubblico e la deriva populista che, secondo Esposito, ha ridotto la città a una caricatura di se stessa.
Le parole del segretario Pd
«Il vuoto culturale che si è determinato in questi dieci anni è spaventoso e oggi produce i suoi effetti devastanti. Stiamo giocando tutti una partita al ribasso, il livello del confronto è sceso ai livelli dei tiktoker trash, tutto si gioca sui luoghi comuni, sugli slogan preconfezionati, sui post strappalacrime, novelli copioni della sceneggiata di questo tempo».
E ancora, il segretario Pd affonda: «Elevare il dibattito è difficile, tanto più che chi dovrebbe rappresentare la parte più sana della società è sempre pronto a mettere il like compiacente sotto i post inutili di qualche consigliere o assessore del nulla. Ogni volta che un uomo o una donna di cultura mette un mi piace sotto i post della politica populista, un libro muore, un poeta smette di scrivere, un giovane non capirà che cosa è la dignità».
L’appello alla rinascita culturale
Nella parte finale del suo messaggio, Esposito apre però uno spiraglio di speranza: «Rimettiamoci in cammino. Noto con gioia che molte associazioni stanno organizzando presentazioni di libri: sembra che sia nata una piccola e silenziosa rivoluzione culturale. Incoraggiamola e superiamo in avanti la mediocrità di quelli che non saranno mai uomini e donne liberi».
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