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Regionali 2025, Clemente Mastella difende la sua scelta politica

Clemente Mastella difende la sua alleanza con Fico, ironizza sul centrodestra e si definisce il “portafortuna” del centrosinistra campano.

Il ritorno del “portafortuna”

Regionali 2025. “Non ho scelto perché si vince, ma perché mi inseguivano”. Così Clemente Mastella sintetizza all’Adnkronos, con la sua consueta ironia, la scelta di restare nel centrosinistra in vista delle Regionali 2025. “Dicevano che non sarei riuscito a fare una lista, anche tra gli alleati. Poi mi hanno inseguito dal centrodestra. E io ho pensato: se mi inseguono, sono quello che fa vincere. Allora resto dove sto. Sono il portafortuna”.

“Non sono io il trasformista”

L’ex ministro risponde alle accuse di incoerenza politica, rivendicando la logica delle alleanze fluide che hanno caratterizzato la politica recente: “Ora tutti mi dicono: come fai a stare con Fico? Ma se Forza Italia, Lega e gli altri l’hanno eletto presidente della Camera col 70 per cento. E poi scusatemi: il Pd si è alleato coi 5 Stelle, la Lega col Pd nel governo precedente. E sarei io il trasformista? È singolare”.

Il futuro del centrosinistra

Per Mastella, la chiave della vittoria passa dalla sintesi tra riformismo e pragmatismo: “La verità è che i 5 Stelle sono diventati un partito. Invece il centro non esiste. La sinistra, senza il centro e senza l’evoluzione intelligente dei 5 Stelle, non vincerà mai”. Una riflessione che rilancia il ruolo dei moderati nella coalizione.

L’asse con De Luca e l’ironia su Fico

Sulla leadership campana, il sindaco di Benevento chiarisce: “Non ho scelto io Fico, ma il Pd. Ora tutti dobbiamo dare una mano. Io e De Luca siamo entrambi impegnati: lui col figlio Piero, che stimo, e io con mio figlio, che stimo”. E chiude con una battuta: “Dei 5 Stelle il più democristiano che ho conosciuto è proprio Fico, ma non lo dico per fargli perdere i connotati”. Poi sorride alla domanda finale: “Il centrosinistra vincerà in Campania? Ci sto io, sì. E De Luca farà di tutto per evitare che Cirielli, salernitano come lui, diventi presidente”.

Cirielli e Fico e il vuoto di progetto: l’Agro e il Vesuviano pretendono risposte

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