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Pagani. Sessa replica a De Prisco: “Ha chiesto di dimettermi. Il resto è propaganda”

Dopo le dimissioni, Sessa attacca il sindaco De Prisco: “Mi ha cacciato lui. Non sono io il vero problema politico”

La replica: “È stato il sindaco a chiedermi le dimissioni”

A Pagani dopo giorni di tensione e indiscrezioni, arriva la replica durissima di Pietro Sessa, ex assessore e figura politica di spicco dell’amministrazione De Prisco, che ha rassegnato le dimissioni dalla giunta annunciando la sua candidatura alle prossime comunali con il sostegno di Forza Italia. In una nota diffusa nelle scorse ore, Sessa risponde punto su punto al primo cittadino, accusandolo apertamente di “aver confuso i cittadini e mascherato la realtà”.

“L’unica verità in questa vicenda, anche se parziale, è che il Sindaco mi ha chiesto di dimettermi. Tutto il resto è una narrazione costruita per confondere i cittadini e mascherare la realtà”, afferma Sessa, respingendo l’accusa di aver agito per interessi personali o in contrasto con la linea politica dell’amministrazione.

“Se si dice di centrodestra, doveva sostenere Forza Italia”

Al centro della nota c’è un’accusa precisa:al sindaco Lello De Prisco, che a detta di Sessa avrebbe più volte sostenuto candidati del centrosinistra. “Non c’è stato nessun attacco, solo il racconto dei fatti. Se davvero il Sindaco si riconosce nel centrodestra, avrebbe dovuto sostenere la mia candidatura con Forza Italia. Invece, questa amministrazione ha più volte appoggiato candidati del centrosinistra — alle regionali con il PSI, alle provinciali con il PD — e probabilmente lo farà ancora”.

Sessa sottolinea inoltre di non essere stato affatto isolato nella sua azione politica. “Si afferma che rappresentavo solo me stesso: falso. Ho guidato una lista che ha eletto due consiglieri e il mio ruolo politico non si è mai limitato a una delega. Ho costruito, con il sangue del mio impegno, un percorso fatto di presenza, ascolto e risultati concreti, dentro e fuori dall’amministrazione”.

“Mi sono dimesso per rispetto, non per opportunismo”

L’ex assessore difende anche la tempistica della sua uscita, che definisce un gesto di chiarezza e rispetto nei confronti dei cittadini. “Mi sono dimesso con largo anticipo rispetto alla presentazione delle liste, prevista per fine ottobre, proprio per dimostrare che non sono legato alla poltrona, ma al popolo. La mia scelta è stata limpida, rispettosa, coerente. E questo dovrebbe bastare”.

“Non sono il problema, altre liste si sono già dissociate”

Sessa ribadisce che non è lui a rappresentare un’anomalia o una frattura politica. Anzi, segnala che altre forze civiche si sono già allontanate dal sindaco. “Prima delle mie dimissioni, hanno già preso le distanze da questa amministrazione altre due liste civiche che l’avevano sostenuta: ‘Civicamente’ e ‘Orizzonte Comune’. Quindi forse il problema non è Pietro Sessa, ma qualcosa di molto più serio che riguarda la direzione di governo e la capacità di ascolto”.

L’affondo finale: “Dio sa, e presto lo saprà anche il popolo”

In chiusura, la nota si fa ancora più pungente, con un richiamo al linguaggio morale e religioso spesso utilizzato dal sindaco: “Infine, a chi cerca di riscrivere i fatti, ricordo con rispetto: le bugie non si addicono a chi si professa cattolico. Come ama ripetere proprio il Sindaco: Dio sa. E, presto, saprà anche il popolo”.

Una nota stizzita che lascia pochi spazi a interpretazioni: lo scontro è ormai aperto e insanabile, e Pietro Sessa si prepara alla campagna elettorale con toni da opposizione vera, rivendicando la propria linea politica e denunciando quello che considera un fallimento nella coerenza e nella trasparenza dell’attuale amministrazione.

Angri. Cosimo Ferraioli guarda altrove e punta al sovranismo

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