Un fenomeno in crescita
Campania. L’Italia torna a essere terreno di caccia del crimine organizzato. Con quasi 90.000 vetture rubate nel 2024, i furti d’auto crescono del 31% rispetto al 2021. È un dato che non lascia spazio a interpretazioni: il fenomeno è tornato prepotentemente al centro dell’agenda della sicurezza urbana.
La concentrazione territoriale è evidente: cinque Regioni da sole – Campania, Lazio, Sicilia, Puglia e Lombardia – raccolgono oltre il 77% dei colpi. A Napoli come a Roma, a Palermo come a Bari, parcheggiare non è più un gesto quotidiano, ma un atto di rischio calcolato.
L’arma che non usiamo
Eppure, uno scudo esiste: la garanzia Furto e Incendio. È l’unico strumento economico in grado di proteggere il cittadino dalla perdita definitiva del veicolo. Ma proprio dove servirebbe di più, viene usato di meno.
Secondo l’Osservatorio Segugio.it, la penetrazione media in Italia è appena del 20,5%, con punte drammaticamente basse nelle Regioni più colpite: 3,7% in Campania, 4,5% in Puglia, 11,3% in Sicilia.
Il paradosso è evidente: dove i furti sono più frequenti, le polizze sono meno diffuse. Il motivo è nei costi. In Campania, assicurare un’auto contro furto e incendio può costare fino a 431 euro l’anno, contro una media nazionale di 108 euro.
Il costo della paura
A questi dati va aggiunto il peso dell’Rc Auto, che in Campania sfiora i 740 euro annui. Un macigno sulle spalle delle famiglie che devono scegliere tra risparmiare o proteggersi. E così, accade l’impensabile: chi rischia di più si assicura di meno.
Come spiega Emanuele Anzaghi, vicepresidente di Segugio.it: «I prezzi della garanzia Furto e Incendio sono legati alla probabilità che l’auto venga rubata, ma il consumatore valuta il costo assoluto e il proprio reddito. Il risultato? Un sistema che protegge di più chi ne ha meno bisogno».
Guardando alla mappa, la Campania resta la capitale del furto d’auto con oltre il 23% dei casi nazionali, seguita da Lazio (17,7%), Sicilia (14,4%), Puglia (11,8%) e Lombardia (10,8%).
Tecnologia al servizio del crimine
Rubare un’auto oggi è diventato semplice, quasi banale. Non servono più grimaldelli e piedi di porco, ma scanner, tablet e dispositivi elettronici. Una manciata di secondi e il veicolo sparisce, spesso senza lasciare traccia.
Le vetture vengono smontate e rivendute a pezzi o spedite all’estero. Recuperarle è quasi impossibile: chi non ha copertura assicurativa resta con un danno irreparabile e con l’ombra delle rate ancora da pagare.
Conclusione
Mentre il Paese discute di mobilità elettrica, incentivi green e guida autonoma, gli automobilisti combattono ancora con il rischio concreto di vedersi sottrarre l’auto sotto casa. Il furto d’auto non è una cronaca marginale, ma un’emergenza quotidiana che segna la distanza tra i proclami sulla modernità e la realtà delle strade.
La guerra è aperta, e i numeri lo confermano: senza un ripensamento serio su costi assicurativi, controlli e prevenzione, a vincere resteranno i ladri.
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