La critica alla nuova figura
Nocera Inferiore, l’emergenza sanitaria. La Regione Campania ha annunciato l’introduzione della figura dell’“assistente infermieristico”, collocata tra l’operatore sociosanitario e l’infermiere. Una scelta che suscita perplessità tra studenti e professionisti. A prendere posizione è Giuseppe De Prisco, consigliere didattico del Corso di Laurea in Infermieristica all’Università di Salerno e responsabile delle Politiche Giovanili di Fratelli d’Italia a Nocera Inferiore.
“Non servono nuove figure ibride che sminuiscono la professione – dichiara – servono più infermieri, stipendi adeguati e politiche di attrattività per i giovani. Gli studenti attuali e futuri percepiscono questa decisione come un segnale negativo: perché impegnarsi anni nello studio se poi vengono introdotte figure a basso costo e con competenze ridotte?”.
De Prisco sottolinea come gli infermieri in servizio vivano la proposta come un’ulteriore svalutazione della loro professionalità: “Per l’ennesima volta la loro competenza viene messa in secondo piano, aumentando frustrazione e senso di ingiustizia tra chi lavora ogni giorno per garantire assistenza di qualità”.
Investire sui giovani e sul personale
Secondo De Prisco, l’assistente infermieristico non risolve la carenza di personale, ma rischia di complicare i flussi di lavoro: “Se l’infermiere deve supervisionare un’altra figura per compiti che gli spettano, l’assistenza ai pazienti, soprattutto ai più fragili, rischia di risentirne”.
La vera sfida, afferma, è garantire una sanità pubblica forte e sicura attraverso investimenti, stipendi dignitosi e valorizzazione della professione. “Non servono scorciatoie – conclude – ma investimenti sui giovani, aumenti salariali e rispetto per chi lavora nella sanità. Gli infermieri non vanno sostituiti, ma valorizzati. Chi sceglie questa strada deve percepire opportunità e crescita professionale. Questa è la sfida che la Regione deve affrontare”.
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