L’immagine che racconta tutto
L’immagine è quella giusta, potente, simbolica. La rimozione della scritta “Orta Loreto” dal tabellone che indica l’ingresso nella zona come parte di Pagani ha la stessa valenza comunicativa di un quadro storico, un affresco. Un feuilleton istituzionale scandito dai social media e testate locali. È la rappresentazione plastica di un passaggio che è già avvenuto nei documenti ma ancora stenta a realizzarsi nelle coscienze, nelle abitudini, nei racconti da bar. Un gesto apparentemente semplice che invece pesa come un trattato geopolitico, perché racconta una storia di appartenenze contese, di identità in bilico e di istituzioni che, più che amministrare, sembrano inseguire nostalgie e confini perduti.
Tra referendum, leggi e illusioni
Sono ormai passati quasi due anni da quando Orta Loreto è stata ufficialmente annessa al Comune di Pagani. Eppure, a Sant’Egidio del Monte Albino, si continua a discuterne come se tutto fosse ancora da decidere. C’è chi si aggrappa al referendum (verosimile), chi tira fuori vecchie leggi ad hoc come conigli da un cilindro ormai vuoto, e poi c’è Nunzio Carpentieri, l’onorevole che continua ad alimentare la speranza del ritorno, come un condottiero in attesa di un improbabile contrattacco istituzionale e un tornaconto elettorale sempre più flebile. Ma nei tecnicismi normativi la partita si è già ampiamente giocata. E, spoiler: ha vinto Pagani.
Una comunità sulla linea del confine
Nel frattempo, gli abitanti di Orta Loreto restano su una linea di confine, una sorta di terra di mezzo dove il “forse” e il “però” scandiscono le giornate più dei rintocchi del campanile. Hanno un piede nel presente e uno in un passato che non torna. Vivono sospesi tra due comuni, due sindaci, due patronati e almeno tre identità.
Due sindaci, una processione
L’ultima celebrazione di Sant’Antonio da Padova, protettore della frazione, ha avuto tratti degni di un’opera da Commedia dell’Arte: ben due sindaci in processione, Raffaele Maria De Prisco per Pagani e Antonio La Mura per Sant’Egidio, ognuno con il proprio sorriso istituzionale e la mano benedetta pronta per stringere fedeli e devoti. Sembrava quasi una coreografia studiata, ma il retrogusto era quello di un imbarazzo difficile da mascherare, figlio di omissioni e disattenzioni che si trascinano da anni e che sono venuti a galla in maniera superficiale e clamoroso.
Il regno (scricchiolante) di Antonio La Mura
In questa narrazione un ruolo da protagonista (tragicomico) lo gioca Antonio La Mura, sindaco di Sant’Egidio, che a Orta Loreto ha costruito il proprio piccolo regno di consenso elettorale, ora seriamente minacciato dal passaggio formale sotto la giurisdizione paganese. La Mura sembra avere affinità con Zeno Cosini, il protagonista dell’“inettitudine” sveviana, che accetta il proprio fallimento come condizione esistenziale. Governare? Forse. Decidere? Con calma. Risolvere? Meglio di no.
Una Babilonia senza piano
Negli ultimi 15 anni il territorio ha accumulato storture su storture: urbanistiche, ambientali, industriali. I problemi? Tanti, distribuiti equamente tra le frazioni: dal forno crematorio, al mancato svincolo alla mancata delocalizzazione di industrie che si sono sviluppate tra le case come funghi in autunno. Ha pesato l’assenza di un vero piano regolatore, con aziende e residenze costrette a convivere come vicini che si detestano ma non possono traslocare. Così Sant’Egidio del Monte Albino è diventata una piccola Babilonia: chiassosa, caotica, violentata in ogni angolo di strada, dove l’unico linguaggio comune resta quello del disincanto.
Una storia ancora da scrivere
Nel frattempo, Orta Loreto cerca un posto nel mondo, o almeno su Google Maps. Sta a metà, tra un cartello tolto e uno ancora da mettere. Tra una preghiera a Sant’Antonio e una mozione consiliare. Tra la nostalgia e l’incertezza. Ma, forse, un giorno qualcuno dirà: “C’era una volta una terra contesa… ora c’è un futuro da costruire”. Magari in autonomia e magari con un proprio Municipio che toglierebbe tutti da un imbarazzo istituzionale oggi senza una concreta soluzione.
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