Il fatto
Nella notte tra il 21 e il 22 giugno, un violento incendio ha devastato un capannone di 4.000 metri quadrati nella zona industriale di via Orta Longa, ad Angri. La struttura ospitava la ditta “Computer Service”, specializzata nella fornitura all’ingrosso di componenti informatici. Le fiamme si sono propagate rapidamente anche ai locali del vicino mercatino dell’usato, generando una colonna di fumo nero visibile a chilometri di distanza.
Le conseguenze
Fin dalle prime ore, le ricadute ambientali sono apparse gravi: l’Arpac Campania ha registrato, nel primo ciclo di analisi, una concentrazione di diossine pari a 18 pg/Nm³ I-Teq, oltre 100 volte superiore al valore di riferimento scientifico ritenuto sicuro (0,15 pg/Nm³). Il secondo monitoraggio ha evidenziato un calo (3,1 pg/Nm³), ma i dati restano preoccupanti.
Il protocollo immediato
Il denso fumo, generato dalla combustione di plastiche, circuiti elettronici e tessuti, ha spinto le autorità ad attivare in quei giorni, il protocollo di emergenza ambientale, raccomandando ai residenti di restare in casa con porte e finestre sigillate.
Le indagini
Sono in corso accertamenti per risalire alle cause dell’incendio: tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, anche quella dolosa. I danni economici sono stimati in svariate decine di migliaia di euro, ma le conseguenze sanitarie e ambientali potrebbero rivelarsi ben più durature.
Le preoccupazioni
Intanto cresce la preoccupazione tra i cittadini e le associazioni locali, che chiedono trasparenza, controlli sanitari e misure concrete di tutela ambientale.
Ecco il comunicato stampa di Arpac:
(comunicato stampa giov 26 giu 2025 17:10)
Sono disponibili i risultati relativi ai campionamenti eseguiti in data 21-22 e 22-23 giugno, in prossimità del capannone interessato dall’incendio divampato nelle prime ore del 21 giugno in via Orta Longa ad Angri (SA).
Il primo ciclo del monitoraggio (di 24 ore, in data 21-22 giugno), effettuato con un campionatore ad alto flusso, ha evidenziato una concentrazione complessiva di diossine, furani e policlorobifenili diossina-simili aerodispersi pari a 18 pg/Nm3 I-TEQ (picogrammi per normal metro cubo in termini di tossicità totale equivalente). Il secondo ciclo (di 24 ore, in data 22-23 giugno) ha registrato un calo delle concentrazioni, risultate pari a 3,1 pg/Nm3 I-TEQ.
Si rappresenta che non sono presenti limiti di riferimento imposti dalla legislazione vigente per la concentrazione di diossine in aria ambiente. Un valore di riferimento correntemente utilizzato dalla comunità scientifica è quello proposto dal LAI, organismo tecnico tedesco, pari a 0,15 pg/Nmc.
Le concentrazioni riscontrate nei due campionamenti risultano, pertanto, superiori al suddetto valore di riferimento.
Si rimanda al precedente comunicato per un quadro completo dell’intervento finora svolto dall’Agenzia. Ulteriori risultati degli accertamenti in corso verranno pubblicati sul sito arpacampania.it.